Il lutto
sabato 20 Aprile, 2024
di Redazione
Si è spento ieri all’età di 75 anni Michele Stefani, uno degli sportivi più rappresentativi di Madonna di Campiglio ed ex azzurro di sci nonché allenatore della nazionale.
Nato a Vigo Rendena nel 1948, aveva iniziato prestissimo a frequentare Campiglio grazie all’attività di famiglia, i casari che in estate salivano nel centro turistico per fornire di latte le strutture ricettive. Michele aiutava i famigliari, da qui il soprannome di «Michele dal lat». A Campiglio Stefani ha appreso i rudimenti dello sci alpino, mostrando sin da bambino un talento importante e poliedrico. I migliori risultati li ha ottenuti in discesa, ma a 19 anni, nel campionato italiano, si tolse lo sfizio di battere nello slalom un certo Gustav Thöni.
L’esordio internazionale (gareggiava per il gruppo sportivo dei Carabinieri) sulle nevi di casa, nella mitica 3-Tre edizione del 1967, dove si era piazzato al ventottesimo posto in discesa libera. Pochi giorni dopo di nuovo in pista a Campiglio, questa volta in slalom speciale, dove chiuse trentaduesimo. I primi punti in Coppa del mondo arrivarono però il 24 gennaio 1969 a Megève, in Francia, dove concluse la prova di discesa al nono posto. Nel febbraio del 1971, a Sugarloaf, negli Stati Uniti, arrivarono il miglior risultato in carriera (quarto posto) e anche l’ultimo piazzamento a punti (settimo). Del 1971 è anche il miglior piazzamento in classifica generale, con il ventottesimo posto. Sempre in discesa libera colse anche l’ultimo piazzamento nel circuito di Coppa del mondo il 7 gennaio 1973 a Garmisch-Partenkirchen e prese per l’ultima volta il via, il 13 gennaio seguente a Grindelwald senza tuttavia completare la prova.
Qui si concluse (anche a causa di una serie di infortuni importanti) la carriera agonistica di Michele Stefani, che successivamente però avviò una lunga attività di allenatore. Dal 1974 al 1983 ha guidato in varie fasi i giovani atleti del settore femminile e maschile, seguendo i primi passi di nomi che hanno scritto pagine importanti dello sci azzurro, come Erlacher e Pramotton. Successivamente è diventato responsabile del settore discesa della nazionale maggiore. Nel 1989 il passaggio a ruoli dirigenziali, diventando delegato della Fis. Dal 1992 al 1998 un’altra lunga parentesi in pista ad allenare gli atleti del Comitato Toscano. E poi, ancora, dieci anni da direttore di pista della 3-Tre.
Insomma, un’esperienza a 360 gradi, prima con il pettorale addosso, poi da maestro per generazioni di sciatori, non solo agonisti. Ma Michele Stefani è stato anche un uomo impegnato nella comunità che sentiva sua, quella di Campiglio. Era stato presidente della circoscrizione nella seconda metà degli anni Ottanta, ma soprattutto ha dedicato molto tempo alle attività di volontariato con i Carabinieri in congedo.
Nel 2016 aveva ricevuto la Palma al merito tecnico, importante onorificenza concessa dal Coni.
«Uno sportivo che ha contribuito moltissimo a far crescere i giovani nello sci – il ricordo di Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo – ma soprattutto era legatissimo a Campiglio. Perdiamo una persona che ha scritto pezzi di storia della nostra comunità. Un uomo saggio e riflessivo, che con educazione sapeva esprimere il proprio punto di vista su molti temi».
Vedovo, Michele Stefani lascia due figlie, Marcella e Raffaella. Il funerale verrà celebrato lunedì 22 aprile alle 13.30 nella chiesa parrocchiale di Madonna di Campiglio.