LUOGHI D'INCONTRO

sabato 29 Ottobre, 2022

Campotrentino, quartiere in piazza. L’Imam Breigheche: «La conoscenza reciproca crea solidarietà e mutuo aiuto»

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Una giornata all’insegna del dialogo inter-religioso e interculturale. Cestari: «In zona pochi servizi. C’è ancora molto da fare»

«Quello di oggi è un momento grazie al quale siamo in grado di coinvolgere non soltanto le autorità religiose, rappresentanti delle etnie che abitano il quartiere ma è, soprattutto, un’occasione per ritrovarsi e dare valore ai momenti di comunità, che si alimenta e cresce grazie al coinvolgimento degli abitanti stessi». Sono le parole, piene di entusiasmo, spese da Sergio Paoli responsabile dell’Associazione provinciale per i minori Onlus (Appm) dell’area di quartiere, nel pomeriggio di sabato 29 ottobre dalla piazzetta Itea di Campotrentino. Uno spazio cittadino riempito dalla festa di una comunità che si mostra aperto al dialogo, alla condivisione e all’incontro. «La festa è possibile grazie alle mamme e ai papà del quartiere che ci aiutano», spiega ancora Paoli. «Nel quartiere vivono persone arrivate da diversi angoli del mondo: dal Marocco alla Tunisia, dal Pakistan alla Romania. Noi siamo chiamati a costruire una rete che permetta alle diverse etnie di conoscersi e dialogare tra loro, ma anche di conoscere gli abitanti di lunga data e la storia del quartiere».

La presenza dell’Imam di Trento Aboulkheir Breigheche, di Don Cristiano Bettega, responsabile diocesano per l’ecumeneismo e il dialogo inter-religioso, accompagnati da Don Mauro Leonardelli della Parrocchia di Trento Nord e dal Pope di Trento è un tassello importante per costruire un quartiere vivo, aperto e dove le persone possano incontrarsi. L’idea di una festa di comunità a Campotrentino è nata alcuni mesi fa, in occasione dell’inaugurazione dei murales espressivi della diversità che caratterizza il quartiere e sono esito di un processo partecipativo di cittadinanza attiva.

La festa all’insegna del dialogo inter-religioso e interculturale rappresenta la diversità etnica che ha bisogno di dialogo e condivisione. Il tutto è promosso dal tavolo di lavoro sociale di Campotrentino, Servizio welfare e coesione sociale, Circoscrizione centro-storico Piedicastello, Itea, Parrocchia, Appm e Comitato Asp Coro Campotrentino.

«La diversità è un arricchimento e questo quartiere ne è la prova. La conoscenza reciproca crea solidarietà e mutuo aiuto», spiega l’Imam Aboulkheir Breigheche. E ancora «quello che la comunità ha costruito – sottolinea Don Cristiano Bettega – è il frutto e il significato del dialogo e del confronto». A parlare di diversità culturale e religiosa è anche Francesca Gerosa, presidente di Itea, presente durante tutto il momento di dialogo. «Per Itea questo quartiere è molto importante proprio perché è uno di quei quartieri dove c’è tanta rappresentatività culturale. L’unico modo per abbattere le barriere è quello di lavorare in modo trasversale per creare delle sinergie e conoscersi e Itea c’è e vuole dare il proprio contributo».

Una giornata che ha portato un valore aggiunto alla comunità. Comunità che non affronta soltanto il tema della convivenza tra molteplici etnie e culture a stretto contatto, ma ha a che fare anche con problemi urbanistici, di servizi e spazi culturali condivisi, che sono assenti. Mancano spazi comuni dove gli abitanti possano viversi e vivere il quartiere. «Questa zona ha pochi servizi. Ultimamente, grazie all’intervento della popolazione attiva, è stato fatto un passo avanti: il comune ha costruito un bel parco. Ma questo non basta, c’è ancora molto da fare», spiega Paolo Cestari del Comitato di Campotrentino.

Momenti di condivisione servono anche per fermarsi, riflettere e provare a chiedere aiuto all’esterno, con lo sguardo rivolto all’amministrazione comunale. All’importante confronto è seguito un pomeriggio di festa, messo in piedi grazie alla collaborazione dei volontari di Roncanfort e Campotrentino. Tre i nuovi progetti creati sempre dal Comitato di Campotrentino: «Racconta la storia di Campo», «I dolci dal mondo» e «I giochi dal mondo».

Al centro della festa di quartiere, l’importanza della diversità di un quartiere eterogeneo, ricco, colorato e diverso, la necessità di dialogo e condivisione ma anche i problemi urbanistici di un quartiere che sembra essere tagliato fuori dalla città. Tutto questo serve, spiegano dal Comitato di Campotrentino, a creare una comunità che diventi protagonista e abbia voce nella costruzione attiva del vivere gli spazi della propria città.