L'attesa
lunedì 7 Ottobre, 2024
di Redazione
«Dalle testimonianza raccolte emerge che in reparto si era creato un clima oppressivo». É iniziata così la requisitoria della pm Maria Colpani che oggi dovrebbe formulare la richiesta di condanna nei confronti dell’ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
Gli imputati sono Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu, accusati di presunti maltrattamenti ai danni di 21 tra infermiere, ostetriche e medici dell’unità operativa tra cui Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo di tre anni fa subito dopo avere dato le dimissioni. La sparizione della dottoressa ha rappresentato il prologo delle indagini e la formulazione del capo di imputazione per i due professionisti che si sono sempre dichiarati estranei alle accuse. Le parti civili diranno la loro nella prossima udienza già calendarizzata il 29 novembre.
Durante la requisitoria è intervenuto l’avvocato Nicodemo Gentile, rappresentante della famiglia Pedri: «Ci aspettavamo questa impostazione da parte dell’accusa, che concorda con l’esito delle indagini e di quanto emerso nell’incidente probatorio – ha spiegato l’avvocato secondo il quale la famiglia fa – pieno affidamento nella giustizia. Sara non c’è più, ma la sua fine drammatica è servita a scoperchiare un vaso di Pandora. Sara ha fatto con sacrificio quello che avrebbe dovuto fare politica già dal 2018».