Il retroscena
sabato 8 Marzo, 2025
Caos centrodestra a Trento, i malumori della base dei partiti: segretari sotto accusa
di Simone Casciano
Malumori nella Lega per la scelta di Spinelli e per l’operato del segretario Binelli. Demarchi contro Urzì: «Professionista dello sfascio. Non sarò mai come lui»

Se per oggi a Trento è previsto cielo sereno, nel centrodestra cittadino, in particolare in Lega e Fratelli d’Italia, si sente rumore di temporali. Lo strascico delle fallite trattative che hanno portato la candidatura di Ilaria Goio, oggi presentata ufficialmente con una conferenza stampa, a perdere per strada Patt, la lista Spinelli e la Civica di Gottardi, ha lasciato pesanti scorie nella base dei partiti nazionali. Rabbia e delusione per il tempo sprecato, per i veti incrociati, per i giochi politici e i personalismi che hanno impedito di presentare una candidatura unitaria che, secondo un esponente cittadino di Fratelli d’Italia, «se fatta nel mondo giusto e per tempo aveva buone possibilità di battere Ianeselli». Sul banco degli imputati ci finiscono un po’ tutti a cominciare dagli alleati che hanno abbandonato la barca. «Spinelli ha detto di no a Goio perché poco conosciuta e poi è andato a sostenere un candidato (Demarchi, ndr) che con tutto il rispetto, ma nessuno aveva mai sentito nominare fino a una settimana fa», commenta lo stesso esponente di Fratelli d’Italia. Ma il «j’accuse» è anche e soprattutto verso l’interno, verso chi per conto dei partiti ha condotto delle trattative dall’esito deludente: da una parte il segretario della Lega del Trentino Diego Binelli e dall’altra il presidente di Fratelli d’Italia del Trentino Alessandro Iurlaro e il deputato e coordinatore regionale Alessandro Urzì. E al deputato cui una stoccata non la risparmia anche il giovane candidato sindaco del polo dei fuoriusciti Andrea Demarchi. «Urzi ha definito la nostra esperienza civica “una listarella irrilevante” – ha scritto il candidato in una nota – Sarò anche giovane ma ho già chiaro cosa vorrei non diventare in politica: non vorrei mai diventare come l’onorevole Urzi e come i professionisti dello sfascio».
L’amarezza della Lega
«Siamo arrivati a un risultato assurdo, sembra quasi che ci siamo fatti male di proposito – commenta deluso un dirigente provinciale della Lega – E questo porterà a un doppio danno: non solo elettorale, ma anche nel morale di chi in città si impegna per fare politica per il partito. In comune è dove c’è la passione, dove le persone ci mettono la faccia. Quando una sfida elettorale si complica per giochi politici li deludi, li allontani dalla politica».
A fare male, racconta il dirigente, è anche vedere un candidato alternativo sostenuto da 3 assessori della giunta. «E uno di loro è Spinelli, che fino a prova contraria è un militante della Lega. Quindi ci troviamo nella situazione per cui un assessore, militante della Lega, appoggia un candidato che va contro il partito e senza nemmeno presentare la tua lista. Questo fa infuriare chi sta nel Carroccio». «Oggettivamente Spinelli andrebbe espulso, ma non succederà perché forse c’è a chi va bene così», aggiunge un altro esponente della Lega di Trento. Le critiche poi arrivano al segretario Binelli. «Il profilo di Giacca non si discute, ma quando è diventato chiaro che non si sarebbe candidato bisognava trovare velocemente un’alternativa e invece si è perso tempo». Ora si lavorerà per Goio, ma c’è già chi guarda al giorno dopo il voto. «Il 5 maggio bisognerà tirare i conti. Chi è ai vertici del partito dovrà prendersi la responsabilità di quanto successo».
E quella di FdI
Anche nel partiti di Meloni la delusione è tanta, ma prima di tutto verso chi ha lasciato la coalizione. «Gottardi e Spinelli erano stati i primi a dire sì a Goio e poi se ne sono andati. Trovo molto pretestuose le loro motivazioni» dice un esponente provinciale del partito. Ce n’è anche per il segretario della Lega Binelli. «Lui faceva le carte, lui ha convocato il tavolo con troppo ritardo, lui ha voluto aspettare fino all’ultimo Giacca». Però un rappresentante comunale del partito non risparmia qualche nota anche a Iurlaro e Urzì. «Si poteva e si doveva fare meglio – dice – Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo in questa situazione e soffriamo anche una certa sudditanza verso Bolzano». Con la coalizione in ordine sparso, gli obiettivi alle comunali cambiano. «Uniti si poteva pensare di portare Ianeselli al ballottaggio e giocarsela. Ora si corre per cercare ognuno di fare il miglior risultato possibile».