Politica

sabato 25 Novembre, 2023

Caos giunta, tre scenari per uscire dalla crisi. Ora si tratta sull’università. Gerosa: «Il mio assessorato svuotato»

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Il rettore: «Non dividere ateneo e ricerca». I meloniani non si siedono tra i banchi dell’esecutivo, Zanotelli sì: «Mi dispiacerebbe lasciare l’agricoltura»

I due assessori di Fratelli d’Italia (FdI), Francesca Gerosa e Claudio Cia, entrano in Aula, prendono la targhetta con il loro nome e la spostano dai banchi della giunta a quelli dei consiglieri. Si è aperta così, ieri mattina, la prima seduta del consiglio provinciale. Con la materializzazione plastica della crisi tra Lega e FdI. Fuori dall’Aula il partito di Giorgia Meloni è tornato a rivendicare un peso maggiore in giunta. Il commissario trentino Alessandro Urzì si è messo a leggere l’accordo pre-elettorale tra i corridoi del parlamentino: «Il patto prevede la vicepresidenza a Gerosa». «Nessuno pensa che l’istruzione non sia importante, ma il mio assessorato è stato svuotato senza l’università», ha dichiarato Francesca Gerosa. Non a caso. La trattativa tra il governatore leghista Maurizio Fugatti e Urzì si starebbe concentrando sulla delega all’università, già attribuita al vicepresidente Achille Spinelli.

«Il migliore auspicio è che tutto si possa risolvere entro giovedì», ha detto Fugatti. Insomma, va per le lunghe.
Secondo i bene informati, sono tre i possibili scenari. Il primo prevede l’assegnazione dell’università a Gerosa e degli enti locali a Cia. Al fianco di Fugatti rimane Spinelli, che mantiene lo sviluppo economico e la ricerca, ma perde l’università. Gli enti locali non sono stati ancora assegnati: è una delle deleghe che si è riservato Fugatti per la leghista Giulia Zanotelli. Questa prima opzione permetterebbe al governatore di conservare il suo vice e a FdI di rafforzare il suo peso. Fugatti, però, farebbe un passo indietro rispetto alla riunificazione delle deleghe università e ricerca. «Una configurazione che riteniamo poco utile. Noi siamo il più grande ente di ricerca della provincia. Le due deleghe vanno raggruppate», così commenta l’ipotesi il rettore dell’ateneo trentino Flavio Deflorian.

Passiamo al secondo scenario. Deleghe e assessori non cambiano, ma la vicepresidenza passa da Spinelli a Gerosa, designata a questo ruolo nel patto pre-elettorale. Così i meloniani otterrebbero l’incarico tanto desiderato. E si accontenterebbero degli attuali assessorati. Mentre Fugatti e la Lega farebbero un passo indietro rispetto alla linea tenuta finora: o la vicepresidenza o due assessori a FdI.

Il terzo ed ultimo scenario prevede lo scambio degli assessorati tra Gerosa e Zanotelli: la prima prende le redini dell’agricoltura e la seconda quelle dell’istruzione e della cultura. La vicepresidenza non verrebbe toccata, ma si richiederebbe un sacrificio forse troppo elevato per Zanotelli: non solo deve dimettersi da consigliera e poi rientrare come assessora esterna, perdendo così circa 150 mila euro (tra indennità di fine mandato e rimborsi spesa), ma soprattutto perderebbe il «suo» assessorato. Che la cosa non le piaccia lo ha fatto capire ieri. Zanotelli non ha voluto fare dichiarazioni, ma, a domanda precisa, si è lasciata scappare un commento: «Mi dispiacerebbe lasciare l’agricoltura. Contiamo di andare avanti con i nostri obiettivi». Gerosa, messa di fronte a quest’ultimo scenario, è rimasta vaga: «Sarò pronta ad occuparmi di ciò che sarà utile».

L’assessora meloniana ha invece fatto capire che le attuali deleghe potrebbero andare bene se fossero rimpolpate con l’università e la ricerca. Un desiderio che si avvicina al primo scenario, quello preferito da Fugatti, che per forza di cose dovrà rinunciare a qualcosa. «Intanto noi siamo al lavoro, la giunta è operativa», ha detto il governatore. I due, Gerosa e Fugatti, si sono poi presi un caffè al bar del consiglio. A riattizzare le tensioni ci ha pensato Urzì, che ha assistito alla seduta dalla piccionaia. E poi ha letto alla stampa l’accordo pre-elettorale: «Le decisioni sugli assetti della futura giunta saranno prese sulla base del risultato elettorale dei singoli partiti, tenendo conto fin d’ora che la vicepresidenza della giunta spetterà a Francesca Gerosa. Dunque — ha aggiunto — vogliamo che la Lega sia leale e rispetti il patto. La vicepresidenza rende chiaro che FdI è il perno». I consiglieri meloniani si sono mostrati compatti attorno al loro commissario. La trattativa va avanti.