Il bilancio

domenica 1 Gennaio, 2023

Capodanno in sicurezza a Trento, Rovereto e Riva del Garda. In 8 all’ospedale per ustioni da fuochi e abuso d’alcol

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Novemila persone in piazza Duomo, 7.000 in riva al lago e 6.000 nella città della quercia. Tanti controlli e qualche arresto.

Un ultimo weekend dell’anno all’insegna della sicurezza e del rispetto delle legalità da parte di quanti hanno affollato i principali centri cittadini di questa provincia in occasione dei festeggiamenti del Capodanno.
Il bilancio positivo è frutto della costante e capillare attività di prevenzione e repressione messa in campo dagli uomini e donne della Polizia di Stato, grazie anche agli innumerevoli servizi interforze disposti dal Questore della Provincia di Trento che hanno visto la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, di militari della Guardia di Finanza e di personale della Polizia locale e coordinati tutti da Dirigenti della Polizia di Stato.
Un totale di circa 300 uomini tra Questura, Squadra Volanti, Squadra Mobile, DIGOS, unità cinofila antiesplosivo e antidroga, Reparto Prevenzione Crimine, Unità Operative di Primo Intervento, Reparto Mobile, che nell’ultimo weekend dell’anno, hanno assicurato sicurezza e tranquillità all’intera collettività.
In particolare, solo in questa Piazza Duomo, in occasione del concerto di fine anno che ha registrato la presenza di circa 9.000 persone, la buon uscita dell’evento è stata garantita dal lavoro di squadra di una task force di 50 uomini. Il personale, coordinato da un Funzionario della Polizia di Stato, ha fatto sì che tanto l’evento quanto lo spettacolo successivo connesso allo sparo di artifizi pirotecnici avvenissero in piena sicurezza. Tra i fatti meritevoli di rilievo, si segnala un coltello da cucina abbandonato in questa Piazza Passi prontamente rilevato dal personale lì impiegato e sottoposto a sequestro.
Festeggiamenti assicurati nel pieno rispetto della legalità anche a Riva del Garda e a Rovereto. Anche qui, il Questore di Trento ha predisposto specifici servizi di ordine e sicurezza pubblica mediante l’impiego di circa 30 uomini in totale. A Rovereto si è registrata la presenza di circa 6000 persone, mentre a Riva di circa 7000. In entrambi i luoghi non è stata registrata alcuna criticità.
Una particolare attenzione è stata rivolta a Madonna di Campiglio, meta particolarmente esposta ad afflussi di turisti e di abitanti gravitanti in questa Provincia. Anche qui, i festeggiamenti per il Capodanno, che hanno visto la presenza di circa 6000 persone, sono stati assicurati da una presenza di circa 40 uomini, coordinati da un Funzionario della Polizia di Stato. Si segnala, qui, un alterco verosimilmente riconducibile all’assunzione di sostanze alcoliche, tra alcuni presenti nei pressi di un locale del centro di Madonna di Campiglio immediatamente sedato dal pronto intervento delle Forze di Polizia lì presenti..
Complessivamente, per fatti connessi ai festeggiamenti del Capodanno, quali ustioni dovuti all’utilizzo di fuochi di artificio e abuso di alcool, nella notte appena decorsa, si sono registrati in totale 8 ingressi ai locali ospedali.
Uno scoccare della mezzanotte sfortunato invece per un cittadino di nazionalità italiana che si è imbattuto in un servizio di controllo del territorio delle sempre presenti e costanti Volanti della Questura di Trento, al cui termine degli accertamenti è stato arrestato in ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in carcere di cui era gravato. Nella serata di ieri infatti, il personale della Squadra Volante si concentrava in particolar modo su quelle zone maggiormente esposte a fenomeni di criminalità diffusa. Nell’occasione sottoponeva a controllo un’autovettura con a bordo tre giovani, tra i quali risultava un ventiquattrenne di nazionalità italiana con precedenti per reati contro la persona e in materia di stupefacenti. Lo stesso veniva inoltre immediatamente riconosciuto dai poliziotti perché da giorni risultava evaso dagli arresti domiciliari. In particolare, il ventiquattrenne, risultava inottemperante alla iniziale misura cautelare dell’obbligo di firma che era stata quindi aggravata con quella degli arresti domiciliari. Il pluripregiudicato aveva anche il braccialetto elettronico per permettere alle forze dell’ordine di controllare i suoi spostamenti, ma se ne era liberato proprio per fare perdere le sue tracce. L’uomo per gli accertamenti del caso veniva accompagnato presso gli uffici della locale Questura e, al termine di questi, si procedeva al suo arresto dando così esecuzione alla misura cautelare in carcere per il reato di spaccio.