mobilità sostenibile

venerdì 22 Dicembre, 2023

Car pooling, ciclofficine, più bus. La mobilità verde dell’ateneo di Trento

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Gli studenti prediligono i mezzi pubblici (58,68%), mentre i docenti preferiscono usare l’auto privata (52,69%): tutti i numeri del questionario per conoscere abitudini e migliorare le soluzioni

La mobilità sostenibile è un concetto che nasce prima di tutto da persone consapevoli che spingono verso alternative green e poi si estende a macchia d’olio, inizialmente tra chi ha una maggiore sensibilità verso il tema, in seguito a chi riconosce la necessità di cambiare le proprie abitudini quotidiane con l’obiettivo di preservare un bene collettivo: il territorio. A muoversi per questo obiettivo è stata la Direzione Patrimonio immobiliare dell’Ateneo trentino che a inizio anno ha proposto a docenti, personale amministrativo e studenti che si spostano per raggiugere l’università un questionario per conoscere abitudini e strategie. UniTrento Mag, il magazine dell’ateneo ha portato alla luce questa attività, intervistando la responsabile della Divisione Ambiente e Sicurezza della Direzione Patrimonio immobiliare e mobility manager di ateneo, Mirella Ponte. Dall’indagine è emerso che la distanza media giornaliera percorsa da chi ha risposto al questionario, è di dieci chilometri. I dati raccolti dal documento, condiviso anche con il Mobility manager del comune di Trento, vedono 1314 tra studenti e studentesse che hanno risposto alle domande, 687 tra docenti e personale coinvolti. Il questionario ha evidenziato che l’affluenza maggiore si riscontra nei poli di collina: il 40% nel Polo Ferrari 1 e 2 e Mesiano, il 35% nel polo centrale. Sulle abitudini, invece, sappiamo che gli universitari prediligono i mezzi pubblici (58,68%), una fetta di chi in università ci lavora preferisce usare l’auto privata (52,69%). Quest’ultima evidenza, come commenta Ponte, viene giustificata con il fatto che nelle zone universitarie c’è una buona disponibilità di parcheggi gratuiti. Come alleggerire questa tendenza? Secondo Ponte: «La strategia sarà quella di invogliare all’utilizzo del mezzo condiviso senza voler togliere la possibilità dell’utilizzo dell’auto. Però la condivisione del mezzo può ridurre in modo significativo il numero di vetture che si spostano verso i nostri edifici». Dal questionario spunta anche l’interesse di studenti e studentesse, così come di dipendenti dell’università, verso l’utilizzo di modalità alternative all’utilizzo del mezzo privato: car pooling e bicicletta. Per il mezzo a due ruote, ci sono necessità correlate, come trovare percorsi sicuri e stalli protetti. E non solo, perché chi ha risposto al questionario pare anche essere propenso all’utilizzo dei mezzi pubblici, ma con la richiesta che le corse vengano aumentante. L’iniziativa proposta non aveva solo scopo esplorativo, ma anche l’obiettivo di pensare a iniziative per favorire la mobilità sostenibile: il carpooling aziendale e il migliorare il sovraffollamento dei mezzi pubblici. «La proposta è quella di strutturare un carpooling aziendale attraverso l’utilizzo a titolo gratuito di una app, dedicata a tutta la popolazione universitaria, sia il personale dipendente e docente che la comunità studentesca – prosegue Ponte – Grazie ad una piattaforma, attualmente in fase di studio, si utilizzerebbe comunque l’auto privata, ma lo si farà in condivisione con altri, per ridurre l’impatto ambientale. L’intenzione è quella di partire con questo servizio entro il 2024». Sulla situazione dei mezzi pubblici, invece, Ponte afferma: «Qui la strategia deve essere su vari fronti. Oltre al car pooling infatti – spiega la responsabile – lavoreremo con l’azienda di trasporto pubblico locale per razionalizzare le corse e cercare di aumentarle nelle fasce orarie più frequentate. Inoltre abbiamo intenzione di offrire infrastrutture dove parcheggiare le biciclette. In questo caso le iniziative messe in campo dal comune di Trento nell’ambito del Pnrr con l’ampliamento della rete ciclabile ci aiuta molto perché alcuni assi che erano un po’ meno serviti come ad esempio la collina diventeranno un punto di snodo della nuova viabilità ciclabile. Realizzeremo dei luoghi protetti per le bici in modo da incentivarne l’utilizzo. Lo faremo attraverso la ridistribuzione degli oltre 600 stalli per le bici di proprietà dell’Università, collocandoli in zone chiuse e al coperto, tra la collina e la città. Le sedi di Rovereto sono invece ben servite dal Comune». Le iniziative verso una mobilità sostenibile della direzione vedono anche un aiuto per gli imprevisti di coloro che prediligono la bici. «Vorremmo anche offrire un servizio ulteriore, con la realizzazione di due ciclofficine, dove mettere a disposizione un kit di attrezzi per la riparazione delle bici – conclude Ponte – Con l’aiuto degli studenti potremmo organizzare iniziative di sensibilizzazione e di formazione per la manutenzione delle bici o corsi di guida sicura per chi utilizza le due ruote».