La soluzione tampone

venerdì 24 Febbraio, 2023

Carenza di acqua potabile, si cerca una nuova sorgente

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A causare i maggiori problemi di approvvigionamento idrico non sono le alte temperature estive, ma l’assenza di precipitazioni durante il periodo invernale

Estati torride e inverni siccitosi stanno creando sempre più spesso disagi idrici in tutto l’Alto Garda e Arco negli ultimi anni si è trovata a gestire, con sempre maggior frequenza, la penuria idrica in alcune delle sue frazioni, in particolare a San Giovanni al monte e ai Gazzi. Per far fronte a queste problematiche ed evitare l’intervento dei vigili del fuoco volontari, l’amministrazione sta per attuare una ricerca di una nuova sorgente che possa dare una prima parziale risposta ai fabbisogni arcensi in particolare della località dei Gazzi. Contemporaneamente, a primavera, sarà avviata una campagna informativa per istruire i cittadini ad un corretto uso di questo bene prezioso. «Sul fronte dell’acqua idrica potabile – ha spiegato l’assessore Nicola Cattoi – abbiamo una preoccupazione non secondaria. Ci siamo interrogati proprio per l’aggravarsi dell’aumento di intensità e di frequenza con cui si giunge ad una carenza idrica importante. Lo scorso anno – ha raccontato Cattoi – abbiamo avuto un inverno 2021/2022 molto siccitoso e questo ha sicuramente contribuito all’eccezionale periodo di difficoltà che abbiamo avuto durante l’estate passata». Come spiegato dall’assessore non è tanto il caldo estivo quanto la carenza di riserve idriche non accumulate durante l’inverno a mettere in sofferenza l’acquedotto. «Abbiamo così ragionato su quelle che possono essere le soluzioni percorribili – ha precisato Cattoi – perché non vogliamo trovarci come lo scorso anno con l’autobotte dei vigili del fuoco che ha dovuto compiere undici viaggi per riempire la cisterna ai Gazzi. ogni viaggio occupa circa un’ora di tempo. Da qui l’idea di cercare una nuova sorgente. «L’idea migliore sarebbe quella di un pozzo – ha spiegato Cattoi – ma i costi di realizzazione e di pompaggio sarebbero troppo elevati. Una sorgente, invece, ci permetterebbe di avere una nuova fonte d’acqua per riempire la cisterna e non andare in sofferenza». È evidente che la sola individuazione di una sorgente non sarà sufficiente a eliminare ogni problematica di penuria idrica, ma aiuterà a tamponare le situazioni più emergenziali. Di pari passo i cittadini dovranno imparare a meglio gestire l’acqua come un bene prezioso. «Siamo un territorio che ha sempre avuto un’ampia disponibilità di acqua e non siamo abituati a doverla razionalizzare – ha analizzato l’assessore -. Con questo non vuol dire che se ne spreca, ma che non vi è quell’abitudine a centellinare la risorsa come in località che di acqua ne hanno ancora meno se non addirittura contata». Per questo si sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione che spieghi le buone prassi e le regole di un corretto utilizzo dell’acqua potabile. «Nel nostro piccolo – ha quindi concluso Cattoi – siamo stati capaci negli anni di sistemare l’acquedotto rendendolo più performante e con meno perdite possibili. Anche questi lavori, meno visibili di altri, aiutano a non sprecare acqua e a far sì che nei momenti di difficoltà si possa disporre di una rete adeguata alle necessità di tutti i cittadini. In ultima analisi sitiamo valutando se potenziare una delle pompe acquedottistiche di Prabi per direzionare il flusso verso l’Oltresarca».