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domenica 10 Novembre, 2024

Caro bollette, impennata superiore all’8% in Trentino

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Per il gas aumenti anche del 13%. Penalizzati anche oltre 20mila vulnerabili

A Trento aumentano in modo considerevole le bollette di gas e luce. Infatti il rincaro in città è tra i più alti in Italia, arrivando a superare il 13% per la miglior offerta di gas a prezzo variabile e il 6% a prezzo fisso. Sull’energia elettrica, invece, l’aumento dei prezzi medio è in linea con quello nazionale e si aggira attorno all’8%. Un dato che purtroppo riguarda anche le fasce più vulnerabili: infatti nella fascia di maggior tutela si prevede una crescita delle bollette che sfiora il 9%.

I prezzi del gas
Come anticipato, gli aumenti più consistenti riguardano il gas.
Tenendo in considerazione un consumo medio di 1400 metri cubi annui, la migliore offerta a prezzo fisso nella città di Trento è quella Argos spa che si attesta a quota 1618, la medesima che si trova anche a Milano e Trieste, mentre a Roma l’offerta più bassa si ferma a 1825 euro l’anno. Se si confronta il dato con quello del semestre scorso, però, il rincaro appare evidente: il dato è del 6,6% per Trento, il più alto in Italia sempre appaiato con quello di Milano e Trieste. Significa circa 100 euro l’anno in più. Ma la situazione peggiora guardando al prezzo variabile. A Trento la migliore offerta è cresciuta addirittura del 13,5% su base semestrale, un altro primato nazionale di cui andare poco fieri. In questo caso l’offerta più bassa è quella di Gala Spa, pari a 1619 euro l’anno. La prima offerta di Eni sul territorio provinciale si trova a quota 1846, quella di Vivi Gas a 1855 ed Enel Energia a 2228 euro, citando alcuni dei maggiori fornitori.
L’energia elettrica
Dall’analisi delle offerte sul portale Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), si evince che la migliore offerta luce a prezzo fisso per la città di Trento è quella della società cooperativa piemontese Energia positiva, pari a 707 euro, seguita a ruota dall’offerta G&J Energia Futura srl, a quota 735,08 euro. Quest’ultima risulta anche essere la migliore offerta in quasi tutto il resto d’Italia, con un rincaro negli ultimi sei mesi dell’8,4%, corrispondente a circa 57 euro l’anno. Nel mercato a prezzo variabile le cifre sono simili: la migliore offerta è di 732,51 euro, il 7,5% in più da maggio 2024, per un valore di circa 51 euro annui.

Vulnerabili
Ma il dato più preoccupante è forse quello che riguarda la fascia di maggior tutela. La spesa annua in questo caso è di 635 euro, con una crescita di circa 100 euro l’anno. Ma le brutte notizie per gli oltre 20 mila vulnerabili trentini iscritti a questa fascia, non finiscono qui: infatti Arera prevede per questa fascia un aumento dell’8,8% nell’ultimo trimestre Il prezzo calmierato per il gas si attesta invece sui 1624, 60 euro, una cifra più alta della migliore offerta sul mercato libero sia a prezzo fisso che variabile.

Male Dolomiti Energia
In questo quadro complessivo colpiscono i dati relativi a Dolomiti Energia: la prima offerta di gas ascrivibile alla società è di 2161,71 euro per la voce a prezzo fisso e di 2954,76 per quella a prezzo variabile, numeri molto alti sia rispetto alla migliore offerta trentina che al contesto nazionale. Si resta su cifre alte anche per la luce: 770 euro l’anno la voce prezzo fisso, 802 quella variabile. A confronto, l’atesina Alperia chiede 691 euro sul mercato a prezzo variabile.

La Uil: «Cifre Imbarazzanti»
A questi ultimi dati reagisce il segretario della Uil Trentino Walter Alotti:
«Imbarazzante il posizionamento della migliore offerta di Dolomiti Energia, superiore a quella nazionale e soprattutto a quella di Alperia. I suoi clienti, tantissimi trentini, non beneficiano per nulla della produzione autoctona dell’energia elettrica, l’oro bianco se lo godono azionisti pubblici e privati. Anche l’offerta variabile è peggiore di quella media nazionale», le sue parole. Per questo, aggiunge Alotti, la Uil «chiede da sempre una politica tariffaria agevolata per i trentini o la possibilità per loro di diventare azionisti, beneficiando di questa ricchezza del territorio».