Emergenza abitazione

domenica 4 Febbraio, 2024

Case popolari, l’appello dei sindacati: «I Comuni fermino gli sfratti di Itea»

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L'allarme di Sunia, Cisl e Uil: «Tante lettere in arrivo, mentre le spese condominiali lievitano»

Gli inquilini Itea stanno ricevendo in questi giorni una raffica di provvedimenti da parte dello stesso ente delle case popolari.
Lo segnalano Sunia Cgil, Cisl e Uil, dopo la denuncia delle forze politiche di minoranza. Le uniche sospensioni ottenute la scorsa estate sono quelle degli appartamenti assegnati in emergenza, ma il caro energia unito all’inflazione e alla stagnazione dei salari ha portato molte famiglie alla morosità incolpevole.
Sunia Cgil, Cil e Uil sottolineano come, ormai dal 2020, i sindacati chiedano interventi urgenti relativamente alle politiche di edilizia pubblica, senza ottenere il minimo riscontro, nonostante il fatto che il tema casa sia ormai riconosciuto come effettiva emergenza non solo in Trentino, ma in tutto il Paese.
«Il presidente Maurizio Fugatti – sottolineano le sigle – subito dopo le elezioni, aveva garantito che avrebbe messo l’emergenza casa in cima alle priorità di questa nuova Giunta, ma ad oggi il Tavolo provinciale che dovrebbe affrontare l’argomento non è ancora stato convocato e, soprattutto, la revisione del bilancio preventivo della Provincia per i prossimi anni non prevede stanziamenti di risorse aggiuntive su questo capitolo».

Nel frattempo, avvisano sempre i sindacati, gli inquilini Itea devono scegliere tra fare la spesa, sottoporsi a cure mediche o pagare il canone d’affitto. «Imn molti casi, infatti, le cifre richieste mensilmente rasentano ormai le medie del mercato libero; se a queste si aggiungono le spese condominiali, lievitate del 150-200%, è evidente che le famiglie trentine con reddito medio-basso sono sull’orlo della crisi completa. In questa situazione Itea, invia avvisi di sfratto a tutti coloro che non riescono a pagare le spese condominiali, nemmeno a rate! Abbiamo chiesto ormai da anni di indicizzare all’inflazione l’Icef per l’accesso alla casa popolare e di farlo anche per le spese condominiali: chi vive in appartamenti del secolo scorso, mai ristrutturati e con impianti mai adeguati, ha consumi involontari altissimi senza, per altro, riuscire a riscaldare casa. Moltissimi inquilini segnalano a Sunia di sentirsi cittadini di serie C: alcuni immobili Itea sono stati ristrutturati con il 110%, altri no. Chi vive in questi ultimi non ha avuto alcuna possibilità di incidere sul percorso di riqualificazione energetica degli alloggi, ma paga le salatissime bollette dovute alla mancata programmazione Itea di adeguamenti e ristrutturazione degli immobili. Come può Itea, responsabile della situazione, mandare sulla strada famiglie, anche con minori o anziani, che hanno sempre pagato ma che ora non riescono più a far fronte alla situazione?»

La conclusione delle sigle: «È quindi assolutamente necessario che i Comuni e le Comunità di Valle non diano seguito alle procedure di sfratto inviate da Itea, tenendole in sospeso almeno fino a quando il Tavolo provinciale non avrà condiviso soluzioni percorribili. E’ inoltre necessario istituire il Fondo provinciale per le morosità incolpevoli, chiesto da Sunia Cgil, Cisl e Uil già nel 2020 durante la pandemia. Itea ha più di mille alloggi sfitti, ma sfratta le famiglie che non riescono a pagare le bollette che Itea  stessa, non ristrutturando, contribuisce a far lievitare: irresponsabile e vergognoso».