La replica
sabato 19 Ottobre, 2024
di Donatello Baldo
«Hanno fatto addirittura una conferenza stampa», dice subito Francesca Gerosa, l’assessora alle pari opportunità nel mirino delle donne del Pd per le sue dichiarazioni contro la legge per l’equa rappresentanza di genere in giunta regionale.
Assessora, hanno lanciato anche una petizione per toglierle la delega alle pari opportunità.
«Sono onorata, davvero. Una petizione. Non so dove trovino il tempo per tutte queste cose le donne di sinistra. Noi donne di destra non ne avremmo così tanto, noi occupiamo il tempo per cose più importanti, per lavorare».
L’ha presa bene…
«Guardi, io quasi quasi la firmo pure questa petizione».
Per rinunciare alla delega alle pari opportunità?
«Sì per la delega come la intendono loro. Ma per fortuna questa delega viene interpretata da me e da questa giunta in modo diverso».
Si spieghi assessora.
«Le cose stanno così: se tu sei donna e sei arrivata dove sei arrivata con le tue forze ma non la pensi come le donne di sinistra allora devi essere eliminata. Hai diritto di rimanere in quel ruolo solo se la pensi come loro, eccole le pari opportunità delle donne del Pd».
E al netto della polemica politica?
«Per me le pari opportunità non sono i posti in giunta, i destini delle consigliere che potrebbero diventare assessore. Per me significa occuparsi di chi sta fuori dal palazzo, non di chi sta dentro. Lì fuori ci sono donne che ci chiedono di poter esprimere il loro progetto di vita, che non riescono per disparità economiche, per mancanza di servizi. E io davvero come assessora alle pari opportunità devo occuparmi di trovare un posto alle donne in giunta?».
Ma non è così campato in aria il tema della presenza delle donne in politica. È un tema importante.
«Sono convinta, ma non in queste forme. E in ogni caso il voglio lavorare a monte di tutto questo. Stiamo a discutere di questo disegno di legge per ore e ore, e ribadisco la perdita di tempo, per andare contro a quella che è una rappresentanza in Consiglio decida dall’elettorato. Secondo questo disegno di legge essere donna, indipendentemente dai voti che hai preso, ti dà diritto di sederti in giunta. Questo è un artificio perché così si snatura la decisione del popolo. Artificio che trovo irragionevole e antidemocratico, e che in più discrimina gli uomini».
Ma il tema c’è, le donne sono poche in politica.
«D’accordo, ma si deve lavorare a monte. Ed è quello che faccio perché le donne possano realizzare le loro progettualità di vita».
Ma lo sta facendo davvero? Si sta occupando di pari opportunità? Le donne del Pd dicono che non faccia nulla.
«Non mi occupo di declinazione dei nomi, di modifiche alle leggi elettorali. E lo rivendico, dico con orgoglio che su questo non ho mai fatto nulla e che non farò mai nulla. Se invece parliamo di quello che intendo io, di dare opportunità vere alle donne di autorealizzarsi, ci sono. E lavoro su questo con tante politiche trasversali. Penso alle azioni sulle famiglie, sugli asili, sulla sperimentazione sullo zerosei. Queste per me sono pari opportunità». .
Ma anche a destra, anche in maggioranza, sono arrivate critiche per le sue parole.
«E quindi? Non si può piacere a tutti».