il progetto
mercoledì 8 Febbraio, 2023
di Redazione
A margine dei lavori del Consiglio provinciale di ieri, il governatore Fugatti ha commentato alcune delle partite aperte. A cominciare dal Not.
Di lunedì l’ultima di una lunga teoria di sentenze di una vicenda giudiziaria ingarbugliata: il Consiglio di Stato doveva decidere sul ricorso della cordata guidata dalla Guerrato contro la sentenza del Tar di Trento che aveva dichiarato inammissibile il ricorso della stessa Guerrato contro la decisione del Responsabile unico del procedimento (Rup) Raffaele De Col di bocciare il «vecchio progetto». Per i giudici romani la palla torna ora al Tar.
Not, andiamo avanti
«Noi comunque si va avanti», ribadisce Fugatti, ripetendo l’intenzione già espressa ieri a commento della decisione del Consiglio di Stato. Ma avanti come? «Tutto quello che è nella sentenza di ieri riguarda la vecchia partita — spiega — e ora c’è un nuovo commissario, una nuova strada da percorrere. Abbiamo avuto interlocuzioni tecniche con il commissario anche nella scorsa settimana e ora deve procedere con la definizione del suo gruppo di lavoro a cui saranno chiamati l’Azienda sanitaria, l’Università e il Comune di Trento. Ecco come andiamo avanti».
L’impegno è «fare presto» anche nella definizione del nuovo progetto, su cui poi aprire una nuova gara e realizzare un Not 2.0. «Stiamo lavorando anche su questo — assicura Fugatti — e siamo d’accordo con il commissario di trovarci tra una decina di giorni. In quell’occasione ci verranno illustrate alcune ipotesi e un crono-programma per arrivare ad avviare l’iter», quello che porterà alla costruzione vera e propria del complesso ospedaliero che dovrà considerare — a differenza del primo progetto — le nuove esigenze, in primis quella della connessione universitaria con la nuova Scuola di Medicina.
Soldi trentini per spot bellunesi
L’altro tema «caldo» di questi giorni è quello dell’utilizzo, da parte della Provincia di Belluno, del fondo Odi per i comuni confinanti per i comuni per sponsorizzare la Dolomiti bellunesi. A Sanremo, con i soldi trentini, passeranno infatti gli spot per invitare i turisti sulle montagne venete. «Ecco — spiega il governatore — questo è un tema che avevamo posto anche nei mesi scorsi: quello dell’adeguato utilizzo delle risorse dei fondi per i comuni di confine, che in questo caso non mi sembra per nulla un utilizzo adeguato». E Fugatti spiega che di questo è informato anche il ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli: «C’è un’interlocuzione in corso con il ministro. Non per non contribuire più al fondo Odi — mette in chiaro il governatore trentino — ma per definire un protocollo per come queste risorse devono essere utilizzate. Deve essere una cosa che porta vantaggio a tutti, non solo a una parte, e non con iniziative così». Un commento sul collega presidente della Provincia di Belluno che ha usato i soldi anche trentini per un’operazione di marketing «sleale», Fugatti lo dribbla. Si tratta di una scorrettezza? Di uno sgarbo? «Non userei queste parole, mi sembrano esagerate. Credo però che si debba intervenire per evitare che questo si ripeta, riconducendo tutto all’interno di parametri ben chiari. La consuetudine dell’utilizzo di queste risorse per iniziative di questo tipo ha portato inevitabilmente a queste sgrammaticature. Ma il ministro Calderoli — rassicura Fugatti — è già informato delle nostre richieste, e il tema sarà affrontato».
Itea
Il governatore interviene anche sulla partita Itea, che lunedì ha presentato il suo programma annuale: ci sono mille alloggi sfitti che devono essere ristrutturati. La presidente Gerosa chiede alla Provincia di intervenire. Uno scaricabarile? «No — dice Fugatti — ma su questo abbiamo già deciso di mettere delle risorse. Abbiamo già deliberato un finanziamento ordinario di 4 milioni di euro e uno straordinario di ulteriori 4 milioni. Ogni anno il numero di alloggi ristrutturati da Itea rispetto agli sfitti è di circa trecento, ora con più risorse saranno cinquecento. Con Itea stiamo lavorando bene».
Dimissioni di Francesca Gerosa
Ma sempre in ambito Itea c’è un altro punto «caldo», quello della sua presidente Francesca Gerosa candidata da Fratelli d’Italia «contro» Fugatti per la guida della coalizione di centrodestra. Il sindaco Ianeselli ne ha chiesto le dimissioni, perché non sia usata quella carica pubblica per fare propaganda. Anche per Fugatti dovrebbe dimettersi? «Per me il tema non si pone», taglia corto il governatore.