Altopiano Tesino

domenica 10 Settembre, 2023

Castello Tesino, inaugurato il Grifone di Vaia «È un messaggio di speranza»

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Le parole del presidente Fugatti sull’opera di Marco Martalar. Il Drago, realizzato sempre con legname recuperato dopo la tempesta Vaia, è stato distrutto ad agosto a Lavarone da un incendio doloso

Sabato mattina, 9 settembre, a Celado, frazione di Castello Tesino, è stata inaugurata l’ultima opera di Marco Martalar: «Il Grifone del Tesino».
«Vi presento il Grifone: quello che è accaduto settimane fa, mi ha messo in crisi, mi sono rialzato e ho finito questa scultura con determinazione e entusiasmo. Non mi ha abbattuto la tempesta Vaia, ho ridato nuova vita ai rami spezzati, figuriamoci se la stupidità umana può fermare la mia arte», le parole di Martalar che hanno aperto la mattina di festa sull’Altopiano Tesino.
Sono ancora calde le ceneri del Drago Vaia, distrutto nella notte tra il 22 e 23 agosto da un incendio doloso a Lavarone, ma l’artista ha dimostrato fermezza. Duecento i pezzi di legno e altrettante le viti che tengono insieme la figura in legno dalla testa d’aquila e il corpo da leone che, da sei metri di altezza, nove di lunghezza e oltre 3.500 chilogrammi di peso, custodirà la Valle del Tesino. Si tratta di una figura mitologica in formato extra-large realizzata con il legname dei boschi locali, da passo Brocon e dalla Valle del Vanoi, zone colpite dalla tempesta del 2018. Per il Tesino rappresenta il punto di confine con il Veneto: il leone alato, emblema del Veneto, e l’aquila trentina si uniscono simbolicamente sul confine tra le due regioni in segno di unità.
L’inaugurazione si è svolta alla presenza di moltissimi turisti e residenti (oltre 500). Potente anche la partecipazione emotiva dei presenti. Come quella di Anna, di Lamon: «Mi viene da piangere: il Drago non doveva bruciare – ha detto -. Oggi celebriamo la rinascita e la ripartenza anche dopo questo evento catastrofico». Orgoglio e soddisfazione, invece, nelle parole di Gaetano Patti, presidente del Comitato Amici del Grifone: «Siamo riusciti a costruire, insieme, questo bellissimo progetto che gioverà al Tesino. L’opera è stata finanziata coinvolgendo il territorio del Tesino e della Valsugana, sia a livello pubblico che privato, iniziative e collaborazione hanno permesso di raccogliere la somma necessaria».
Quella di ieri, insomma è stata una cerimonia in pompa magna che, alla presenza delle autorità, ha dato vita a una nuova serie di pellegrinaggi con selfie sotto l’immensa scultura in legno.
La sindaca di Castello, Graziella Menato, ha espresso commozione e gratitudine per il progetto concluso: «Si conclude un anno di lavoro. I due mesi di costruzione effettivi sono stati preceduti da un periodo di progettazione, coordinamento, organizzazione da parte del Comitato Amici del Grifone. Azioni non scontate, costellate da imprevisti che hanno temprato il gruppo di lavoro e lo ha portato al successo operativo di quest’oggi. Grazie all’artista per il risultato ma soprattutto per l’onestà intellettuale che ha dimostrato. Quest’opera ha già smosso notevole interesse culturale e turistico: darà slancio al territorio con il nascente progetto “il Cammino di Vaia”, il circuito tematico che l’amministrazione comunale sta condividendo con gli altri cinque Comuni, dove Martalar ha realizzato le altre opere».
Presenti, all’inaugurazione, anche il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il vicepresidente della Regione, Roberto Paccher, gli assessori provinciali Stefania Segnana e Mirko Bisesti, l’onorevole Martina Loss, Oscar Nervo e Leonardo Ceccato, i primi cittadini dei comuni vicini di Pieve e Cinte, diversi sindaci della Bassa Valsugana, e rappresentanti della Regione Veneto. Durante gli interventi ufficiali, sono stati letti i messaggi di vicinanza lasciati dal presidente del Veneto, Luca Zaia, e dal presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti. Durante la celebrazione, è stato centrale anche il tema della valorizzazione della montagna a fini turistici e dello sviluppo della Conca del Tesino. In particolare, Fugatti ha affermato: «Dalle parole di Martalar c’è tanta passione umana e artistica e volontà di portare in Tesino un forte messaggio culturale e turistico. L’idea di costruire con gli scarti di Vaia, oltre ad unire il Trentino con il Veneto, segna la capacità dei nostri territori di rivivere dopo una tragedia: questa forza è nel dna trentino e forte è il sentimento di comunità. Questo è un messaggio di speranza, sviluppo e crescita».