il bando deserto
martedì 27 Febbraio, 2024
di Mariano Marinolli
Decisamente la gestione delle malghe di proprietà comunale, trasformate in ristoranti e grossolanamente chiamate «rifugi», raccolgono scarso interesse tra gli operatori del settore. Dopo le aste pubbliche per l’affitto di Malga Zambana (proprietà del Comune di Terre d’Adige) e di Malga Kraun (proprietà del Comune di Mezzocorona), andate deserte per ben due volte, anche per la Tana dell’Ermellino (proprietà del Comune di Cavedago), non è stata presentata alcuna offerta. Il prezzo di partenza era di 64.000 euro, 10.000 euro in più dell’asta precedente di sei anni fa che fu, aggiudicata al ristoratore di Andalo Claudio Agostini. Come mai questa impennata del canone annuo? «L’aumento è giustificato dall’aumento dell’indice Istat sul valore degli immobili inclusi in questa categoria. Non è un prezzo esagerato, se pensiamo che l’ultima asta si era conclusa con l’offerta di Agostini pari a 68.000 euro», risponde il sindaco Corrado Viola.
Non va dimenticato, però, che a poche centinaia di metri di distanza, dall’agosto del 2019, è stato aperto un altro ristorante di proprietà privata che ha fatto concorrenza alla Tana dell’ermellino, tant’è che il gestore Agostini si rivolse alla magistratura chiedendone la chiusura per sospette illegittimità nel rilascio delle licenze. In sostanza, Agostini paventava un danno erariale per il Comune di Cavedago che rilasciò le licenze contro i propri interessi, dal momento che il nuovo ristorante fu costruito a meno di 500 metri dalla Tana dell’ermellino (riferendosi ad un articolo del codice civile) e generando, di conseguenza, una forte concorrenza che ha provocato una palese perdita di incassi al locale di proprietà comunale. È il motivo per il quale Agostini non ha ripresentato la sua offerta, ritenendo il canone troppo alto rispetto alla previsione di incasso. Il giudice, però, rigettò il ricorso di Agostini in sede civile, ma il caso ha sicuramente provocato un deprezzamento della Tana dell’ermellino. Infatti lo stesso Agostini dichiarò pubblicamente che nessuno avrebbe preso in gestione la Tana con un nuovo ristorante così vicino e che il danno per il Comune di Cavedago sarebbe stato inevitabile.
A parte la vicenda giudiziaria, ormai archiviata, adesso l’amministrazione di Cavedago sta valutando due ipotesi: la prima consiste nel pubblicare un nuovo bando riducendo il canone da 64.000 euro a 58.000 euro; la seconda, verificare se sia possibile affidare il locale con una trattativa privata, dal momento che un’azienda altoatesina avrebbe intenzione di affittare il ristorante ad un prezzo più basso.
Anche per il ben noto campeggio a cinque stelle, su una superficie di otto ettari accanto alla Tana dell’Ermellino, è ancora tutto fermo: come si ricorderà, il Comune di Cavedago aveva pubblicato nuovamente l’avviso per una manifestazione d’interesse, però non giunse alcuna risposta nei termini stabiliti. Successivamente il Comune di Cavedago aveva avviato una procedura di trattativa privata confidando nella risposta di eventuali aziende interessate, ma nessuno s’è più fatto vivo.