Il caso
sabato 28 Dicembre, 2024
di Redazione
«La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue con costante attenzione la complessa vicenda di Cecilia Sala fin dal giorno del fermo, il 19 dicembre. E si tiene in stretto collegamento con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, al fine di riportare a casa al più presto la giornalista italiana». Lo riferisce una nota di palazzo Chigi. «L’obiettivo di riportare a casa al più presto la giornalista italiana Cecilia Sala, d’accordo con i suoi genitori, viene perseguito attivando tutte le possibili interlocuzioni e con la necessaria cautela, che si auspica continui a essere osservata anche dai media italiani» si legge ancora nella nota.
Tajani: «Su svizzero-iraniano mandato arresto internazionale, ha ogni garanzia»
«C’è un detenuto svizzero-iraniano, che è stato arrestato a Malpensa, prima di Cecilia Sala, perché c’era un mandato di cattura internazionale emesso dagli Stati Uniti. Il detenuto è trattato con tutte le regole di garanzie, ha ricevuto la visita consolare, il suo avvocato ha avuto possibilità di conoscere i capi di imputazione ma sono capi di imputazione che vengono da un mandato di cattura internazionale. Non è una scelta italiana, è stato arrestato in Italia perché c’è un mandato di cattura internazionale ma l’Italia non è competente per il procedimento penale. Poi si vedrà per l’estradizione, sarà la magistratura a decidere nei giusti tempi. Per il momento è trattenuto in carcere con tutte le garanzie». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti in Senato, a margine dei lavori sulla manovra, sul caso di Cecilia Sala.
«Diplomazia degli ostaggi? Dietrologie inutili»
«Noi stiamo lavorando per liberare Cecilia Sala. È inutile che si facciano dietrologie, l’importante è che torni a casa il prima possibile, grazie al lavoro della diplomazia, con la collaborazione tra presidenza del consiglio e ministero degli Esteri». Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo in Senato, a margine dei lavori sulla manovra, ai giornalisti che gli chiedevano se dietro all’arresto della giornalista Cecilia Sala in Iran potesse esserci un caso di diplomazia degli ostaggi.
Tajani: “Ancora non conosciamo i capi d’accusa contro Cecilia Sala”
«Ancora non conosciamo i capi d’accusa contro Cecilia Sala perché ancora l’avvocato non ha avuto la possibilità di farle visita in carcere e speriamo che lo possa fare nei prossimi giorni e possa avere quanto prima dei capi di imputazione precisi».
Tajani: «Cecilia Sala è in buona salute, in una cella singola»
«Cecilia Sala ha già parlato due volte con i genitori, ieri ha ricevuto una visita consolare da parte della nostra ambasciatrice in Iran per circa mezz’ora. E’ in buona salute, è in una cella da sola, a differenza della giovane Alessia Piperno che invece era in cella con altre persone che non parlavano nessuna lingua se non la loro. Adesso riceverà attraverso il ministero degli Esteri dell’Iran, su consegna della nostra ambasciata, beni di prima necessità». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti i Senato, a margine dei lavori sulla manovra.