La conta dei danni
venerdì 3 Novembre, 2023
di S.M.
In Valle del Chiese sono giorni di pioggia battente, con tanto di «allerta arancione» e tutta l’apprensione e la preoccupazione del caso, visti anche i danni causati a strade e strutture dalle acque fuoriuscite da rivi e torrenti. Chi ha dovuto già fare una (parziale) conta dei danni è il Consorzio Elettrico di Storo, che ha visto una delle sue centrali, quella sita in Val Lorina, resa inservibile dagli smottamenti mentre le altre 2, anch’esse ubicate sul corso del torrente Palvico, sono state riaperte nella giornata di mercoledì.
Detto che, dato il persistere dell’emergenza, la contabilità dei danni potrebbe aggravarsi ancora, già a questo punto è certo che la centrale di Lorina del Cedis dovrà restare chiusa almeno fino alla primavera dell’anno prossimo. Esondando il Palvico ha infatti devastato la strada d’accesso alla Val Lorina e si è portato via anche le tubature che collegavano il bacino di approvvigionamento alla centrale stessa. Restando ferma la centrale non produrrà energia e questo sarà un costo da assommare a quello delle necessarie riparazioni.
«C’è da vedere cosa comporterà l’allerta meteo di queste ore – precisa il presidente del Cedis Fausto Fiorile – quel che è certo fin da ora è che la centrale di Lorina resterà inservibile per un po’ di tempo. Parliamo di una struttura che ha un valore stimato in milioni di euro, 730 mila euro circa valeva la condotta che collegava la centrale, le opere di presa valgono a loro volta 890 mila euro, 760 mila euro è la stima del valore del fabbricato della centrale, mentre quello dei macchinari si aggira attorno ai 530 mila euro. Sommiamoci che la produzione della centrale era di circa 1,7 milioni di KW/h all’anno per valore di 290 mila euro al prezzo attuale dell’energia, e si inizia ad avere un’idea più precisa del danno che il Cedis sta subendo. Non solo, perché per far ripartire l’impianto non basterà riallacciare le tubature, serviranno anche interventi di pulizia ed eliminazione di eventuali detriti. Speriamo che le turbine possano ripartire senza problemi, ma potrebbe essere necessario intervenire anche sui macchinari. Insomma, non è una tragedia ma certamente siamo di fronte ad una situazione complessa, che andrà gestita con cura. Per fortuna il nostro personale ha già dimostrato di saper fare la sua parte in maniera ottimale. Speriamo di riuscire a collaborare con il Comune di Storo e con la Provincia di Trento per fare in modo che quando la strada per accedere alla val Lorina verrà ripristinata sia possibile procedere alla riparazione contestuale e rapida delle nostre condotte».
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