giovedì 10 Ottobre, 2024

Centro Santa Chiara a rischio: sciopero sospeso, Festival dello Sport salvo

di

I lavoratori con i sindacati ieri hanno incontrato l’assessora Gerosa, che ha garantito copertura ai conti dell’ente, con un buco da 2,5 milioni. «Ci aspettiamo fatti dalla Provincia, la possibilità di scioperare c'è ancora»

A forza di tirarla la corda si tira, si sfilaccia, fino quasi a spezzarsi, ed è proprio quello che è successo ieri, quando l’annunciato sciopero dei lavoratori del Centro servizi culturali Santa Chiara ha rischiato di far saltare i grandi eventi della prima giornata del Festival dello Sport. Uno sciopero poi sospeso, ma non prima di un incontro con la Provincia, nella figura dell’assessora Gerosa, che ha garantito copertura ai conti dell’ente, attualmente gravati da un debito di circa 2,5 milioni a seguito dei deficit generati dalla Trentino Music Arena e dalle Feste Vigiliane. Debiti che a loro volta mettono tutt’ora in dubbio la programmazione ordinaria degli spettacoli del Santa Chiara.

Spettacoli a rischio
Ed è stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare la protesta dei lavoratori del Centro, una settantina circa tra dipendenti e collaboratori. Già sul «T» di ieri scrivevamo come l’ammanco nei conti dell’ente metteva a rischio la programmazione ordinaria, un’indiscrezione che ha avuto conferma nell’incontro avuto dal direttore, Massimo Ongaro, nella mattinata di ieri con i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Un faccia a faccia in cui il direttore ha spiegato che per mettere in sicurezza i conti del Centro era necessario sospendere gli spettacoli previsti per novembre e dicembre e quindi, tra gli altri, 9 spettacoli di prosa e eventi attesissimi come il «Mein Kampf» di Stefano Massini e l’appuntamento natalizio con il Balletto di Mosca per il «Lago dei cigni». Una prospettiva inaccettabile per i lavoratori del Santa Chiara, sia per il danno di immagine che avrebbe generato (senza colpe per un gruppo di lavoro che da anni fornisce un’offerta culturale di spessore sul territorio), sia per le ripercussioni sui 1.300 abbonati di quest’anno (record degli ultimi anni), sia per le prospettive che tutto questo generava anche sulla sicurezza del loro posto di lavoro. A questo punto i sindacati, UilCom e Slc-Cgil, hanno annunciato uno sciopero per la giornata di oggi dalle 14 alle 22. Una data non casuale: è infatti il primo giorno di Festival dello sport. Rassegna che prevede appuntamenti importantissimi, tra cui l’inaugurazione della kermesse e gli eventi con il pilota Leclerc e l’olimpionico Paltrinieri proprio al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara. Spazi che, senza il prezioso lavoro dei professionisti del Santa Chiara, non possono essere aperti.

L’incontro in Provincia
E infatti poco dopo è arrivata la notizia che i lavoratori e i delegati sindacali, accompagnati dal direttore Ongaro, sarebbero stati ricevuti in Provincia. A ricevere la delegazione, circa una dozzina i lavoratori, è stata l’assessora Gerosa, che attraverso la competenza in cultura cura i rapporti con il Santa Chiara, assieme alla dirigente generale del dipartimento Cultura Francesca Mussino. Assente invece il presidente Fugatti, impegnato a Roma, e che con la delega sui grandi eventi è responsabile della Trentino Music Arena e dei suoi eventi. «L’incontro è andato bene, abbiamo spinto perché prendessero degli impegni» ha detto uscendo Alan Tancredi segretario UilCom del Trentino. Lo sciopero nel frattempo è stato sospeso, questo permetterà gli eventi del Festival dello Sport. «Ma siamo pronti a rimetterlo sul piatto qualora non ci siano risposte a breve termine». Nel concreto quindi la Provincia si è assunta l’impegno a stretto giro di garantire al Centro le risorse necessarie per salvare l’attività ordinaria e anche la stabilizzazione dei lavoratori precari del Santa Chiara, circa una decina di cui 2 già in fase di assunzione. «L’assessora si è presa un impegno verbale di analizzare i temi che abbiamo portato. E di ritrovarci a stretto giro per concretizzare il tutto». «Abbiamo apprezzato la disponibilità della vicepresidente – dicono i lavoratori – La nostra priorità era quella di mantenere alto il nome del Centro e del nostro lavoro. Nome che rischiava di subire un danno qualora fossero stati sospesi gli spettacoli e ci è stato garantito che non succederà». «Rileviamo che l’assessora ha dimostrato disponibilità e attenzione – aggiunge il segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli – Ma ad oggi le soluzioni scritte ancora non ci sono. Per questo lo sciopero è stato sospeso e non revocato e per questo abbiamo chiesto a stretto giro un nuovo incontro con le risposte effettive. Serve concretezza». «La possibilità di scioperare c’è ancora – concludono i lavoratori – Del resto i teatro sono aperti 365 giorni l’anno».

I passaggi tecnici
Ma come si può mettere quindi in sicurezza i conti dell’ente? Partiamo dal deficit: 2,5 milioni di euro frutto di 2,1 milioni dalla Trentino Music Arena e 400mila dalle feste vigiliane. Per rientrare il piano della Provincia sembra essere ancora quello delineato dal Centro stesso. Va ricordato infatti che essendo un debito fuori bilancio la Provincia non lo può saldare senza parere positivi della Corte dei conti. Il piano sarebbe quindi quello di utilizzare circa 1 milione di euro di risorse del Centro Santa Chiara, recuperate cancellando gli spettacoli di novembre e dicembre. Poi prendere 1,5 milioni dal fondo patrimoniale dell’Ente, che vale 1,9 milioni, per coprire il resto del debito. A questo punto dovrebbe intervenire la Provincia aumentando il fondo ordinario, e quindi garantendo gli spettacoli di novembre e dicembre, e ripristinando anche il fondo patrimoniale alla sua dotazione attuale. Fonti interne alla Provincia garantiscono che questo è il piano e sembra quindi che la programmazione del Centro sia al sicuro. Frasi scritte però con il condizionale, perché finché non ci sarà un impegno di spesa scritto da parte della Provincia, la stagione e gli spettacoli del Santa Chiara rimarranno a rischio, così come la sua reputazione, intaccata dall’arena concerti della giunta.