l'appello

domenica 8 Dicembre, 2024

Centro sportivo Trilacum, 1700 firme per riaprire l’impianto

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Bambini, genitori e atleti in pressing sull'Asuc: "Cede la struttura"

Bambini, genitori, atleti ed ex atleti, volontari, allenatori e dirigenti. Ieri, in una mattinata grigia con appena due gradi sopra lo zero, c’erano una quarantina di persone fuori dal centro sportivo Trilacum di Vigolo Baselga. Si sono riuniti vicino alla pista di atletica, diventata ormai un «campo di patate». L’associazione non ci sta, e nelle scorse settimane ha raccolto oltre 1.700 firme per chiedere la riapertura del centro, finito in mezzo a un braccio di ferro tra l’Asuc di Vigolo Baselga, proprietaria dell’area, e il Comune di Trento.
Il centro sportivo non è più utilizzato da giugno 2023. «Sfortunatamente, negli ultimi anni siamo stati costretti a lasciare la nostra sede storica. Questo allontanamento ha avuto un profondo impatto non solo sulle nostre attività sportive, ma anche sul senso di comunità e appartenenza che il centro sportivo ha sempre rappresentato – ha detto Irene Baldessari, mezzofondista cresciuta nel gruppo sportivo Trilacum — La mancanza di manutenzione, gli atti vandalici e il transito di mezzi pesanti sulla pista di atletica hanno contribuito a creare una situazione disastrosa, che risulta chiaramente visibile».
Il terreno del centro sportivo è di proprietà dell’Asuc, l’amministrazione separata dei beni frazionali di uso civico, presieduta da Flavio Franceschini. L’impianto è in stato di abbandono perché l’Asuc non può sostenere le spese di manutenzione e gestione del Trilacum. Da tempo il Comune ha avviato una trattativa per riportare in vita il centro. L’Asuc vuole arrivare a una permuta: l’amministrazione di uso civico cede il terreno al Comune e in cambio riceve un’area delle Viote. Ma la scure della Corte dei conti impone al Comune di muoversi con prudenza. «Comune e Asuc si sono incontrati la scorsa settimana – ha riferito Diego Tonina, dirigente del Trilacum – Il Comune ha proposto di avere il terreno in comodato per 40 anni pagando un affitto. Ma l’Asuc vuole un terreno di pari estensione: 6 ettari. È dura».
Per la popolazione, per gli appassionati di sport, il centro sportivo «è un pilastro fondamentale», ha aggiunto la mezzofondista. Quest’anno, inoltre, l’associazione sportiva ha festeggiato il cinquantesimo anniversario. I residenti hanno deciso di non rimanere con le mani in mano. E hanno cominciato a raccogliere le firme. «La raccolta di oltre 1.700 firme per la riapertura del centro — ha affermato Andrea Osele, rappresentante dei genitori dei tesserati — non è solo un numero, ma un segno tangibile dell’impatto che questo spazio ha avuto e ha ancora oggi sulle vite di molti. Nella frazione di Vigolo Baselga sono state raccolte oltre 170 firme, che rappresentano più del 50% degli adulti residenti. È fondamentale — ha concluso — che il presidente dell’Asuc di Vigolo Baselga prenda in seria considerazione questa volontà collettiva». L’associazione ha rivolto un appello direttamente a Franceschini: «È fondamentale cambiare atteggiamento e abbassare notevolmente le richieste avanzate in questi anni al Comune — si legge nel comunicato del gruppo sportivo — La mancanza di centri di aggregazione costringe la comunità a spostarsi verso altre strutture, creando notevoli disagi».
Alla conferenza stampa erano presenti anche diversi esponenti politici: i consiglieri comunali Bruna Giuliani (Lega), Vittorio Bridi (Misto), Giuseppe Urbani (Fratelli d’Italia), Daniele Demattè (FdI) e Stefano Bosetti (Psi), il sindaco di Vallelaghi Lorenzo Miori e il presidente della circoscrizione Alex Benetti.