Verso il voto

domenica 6 Ottobre, 2024

Centrodestra, rebus candidato sindaco a Trento: 6 nomi, ma poche certezze

di

I partiti della coalizione non trovano la quadra. Le candidature che circolano sono solo ipotesi o aspirazioni personali. Ma alcuni hanno già sondato Roma per avere la benedizione da FdI

Avevano promesso di fare in fretta, «finita la pausa estiva». Si erano dati appuntamento a fine agosto, poi è stata una cena a settembre, un nulla di fatto. «Ci si rivede a fine mese», ma è già ottobre e il centrodestra non ha ancora idea di chi contrapporre a Franco Ianeselli nella contesa delle prossime elezioni comunali che si terranno a primavera. Nessun nome ufficiale, anche se di nomi ufficiosi ne stanno circolando parecchi. «Da sondare», fanno sapere i maggiorenti della coalizione, e c’è chi cerca di bruciare i tempi e farsi sondare direttamente dal cerchio di Giorgia Meloni. Perché, seppur si tratti di elezioni comunali, il via libera, sembra di capire, deve arrivare da Roma.
Renato Troncon, il professore
Il nome più gettonato, ad oggi, è quello di Renato Troncon. Docente di Estetica all’Università di Trento, si è avvicinato a Fratelli d’Italia nell’ultimo anno di gonfie vele meloniane, lasciando la Lega che aveva abbracciato fin dalla conquista fugattiana della Provincia nel 2018 quando ottenne la guida di Iprase. Nel lontano 1995 gravitava tra gli autonomisti, e c’è chi si ricorda di una sua candidatura alle comunali di quell’anno nelle liste del Patt.
Troncon è quindi un nome in quota Fratelli d’Italia, che per il nulla osta alla candidatura deve passare dai vertici del partito. Già sondati, sembra, perché il professore è stato visto a Roma, accompagnato dal deputato Alessandro Urzì, in un tour dei palazzi, per stringere mani e, forse, accordi.
Lorenzo Eccher, l’avvocato
Dicono sia stato a Roma anche lui, Lorenzo Eccher, avvocato che ha sempre avuto la passione per la politica. Ex presidente della Circoscrizione San Giuseppe-Santa Chiara per la Margherita di Dellai, al suo scioglimento aderì al Pd. Per poi avvicinarsi all’Upt e poi sempre più al centro, quello del centrodestra.
Maurizio Postal, l’ex assessore
«Il mio nome viene fatto a mia insaputa», aveva dichiarato nei giorni scorsi Maurizio Postal, ex assessore delle giunte di Alberto Pacher in quota Upt. Ma qualche telefonata l’avrebbe fatta anche lui ai più fidati per chiedere cosa pensassero di una sua «discesa in campo». Sponsorizzato da Rudy Ravagni, ex segretario particolare di Carlo Andreotti e maître à penser di qualche politico locale, Postal sembra però senza prospettive. Anche perché il suo obiettivo, coinvolgendo gli autonomisti di destra e di sinistra, sarebbe stata la costruzione di un grande centro, alternativo a una parte e all’altra.
Eleonora Angeli, l’unica donna
Anche lei ex margheritina, già consigliera comunale, Eleonora Angeli è ora consigliera provinciale nelle fila del centrodestra, esponente di Noi Trentino, la lista Fugatti capeggiata alle scorse provinciali da Achille Spinelli. Sembra che nessuno l’abbia proposta ufficialmente, nemmeno la sua lista, ma per alcuni «sarebbe la più strutturata» e l’essere donna «un valore aggiunto».
Mirko Bisesti, se proprio serve
«Un nome di bandiera», quello del consigliere provinciale leghista Mirko Bisesti. Messo sul piatto dal Carroccio, ma senza sgomitare. Perché Bisesti non sarebbe del tutto disposto a un impegno come candidato sindaco o addirittura sindaco, e perché tra i leghisti c’è chi pensa sia meglio che «la faccia ce le mattano quelli di Fratelli d’Italia».
Walter Kaswalder, l’autonomista
«Ho detto al Patt che facciano pure il mio nome». Quella di Walter Kaswalder è un’autocandidatura: «Mi sembra che qui non si muova nulla, che un nome non si riesca a fare. A questo punto metto il mio a disposizione, a Trento conosco tanta gente, tanta gente mi apprezza». Disponibilità, quella del consigliere provinciale del Patt, di cui prende atto anche il segretario autonomista Simone Marchiori: «Mi ha comunicato questa sua intenzione. Walter è un generoso». Chissà però se per correre da sindaco di Trento sarebbe disposto, Kaswalder, a spostare nel capoluogo la sua residenza orgogliosamente vigolana.