L'identikit
mercoledì 17 Luglio, 2024
di Simone Casciano
La storia di Kj1 arriva da lontano, dagli albori del progetto di ripopolazione dell’orso in Trentino «Life Ursus». Si tratta infatti, con i suoi 22 o 23 anni, dell’orsa attualmente più vecchia del Trentino. Sorella di Kj2, l’orsa che aggredì tre persone (Marco Zadra, Wladimir Molinari e Angelo Metlicovec) tra il 2015 e il 2017 e fu poi abbattuta, figlia di Kirka e Joze, due degli esemplari importanti dalla Slovenia per ripopolare il Trentino, Kj1 compare nel Rapporto grandi carnivori fin dagli albori, ma quasi mai per comportamenti particolarmente problematici. Si tratta di un’orsa che si è ormai riprodotta varie volte e molti dei suoi figli non hanno mai dato problemi, mentre pochi sono saliti agli onori delle cronache. In particolare F43 era diventata confidente nella zona della Val Concei e morì nel 2022 durante un tentativo di cattura andato male. M57 invece aggredì Diego Balasso ad Andalo nell’estate del 2020 per poi essere catturato, posto al Casteller e infine trasferito in un parco in Ungheria. Infine M62 era un altro figlio di Kj1 che aveva dato segnali di confidenza, tanto che il presidente della Provincia Fugatti aveva firmato un’ordinanza di abbattimento, ma che l’estate scorsa fu ritrovato morto nella zona di Molveno a seguito di un attacco di un altro orso. Sono però tanti i figli di Kj1 di cui non si hanno notizia e che da lei, dice chi la conosce bene, hanno imparato invece la diffidenza verso l’uomo. L’orsa in particolare compare alcune volte nei rapporti grandi carnivori. Recentemente era tornata agli onori delle cronache perché un uomo l’aveva ripresa mentre si aggirava con i suoi cuccioli nei vigneti nei pressi di Dro. L’uomo era stato denunciato dall’Enpa per aver inseguito l’orsa con l’intenzione di realizzare il video. Altre tracce del plantigrado riemergono dai rapporti grandi carnivori. Nel 2021 viene menzionato che un caso di intervento della squadra di emergenza era legata a lei. Nel rapporto 2019 è identificata come responsabile di 10 danni e sempre quell’anno la squadra di emergenza è intervenuta due volte per problematiche legate all’esemplare e fu anche soggetta a dardi ad esplosione come tecnica di dissuasione. Nel 2018 aveva inseguito una persona in prossimità dell’abitato di Villa Banale, fu protagonista di 12 episodi di danni (predazioni) nel 2017. Si tratta quindi di un’animale con una certa confidenza, ma che negli anni non aveva mai dimostrato questo livello di aggressività.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
L'incidente a San Martino di Castrozza, il padovano di 7 anni è ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il piccolo era sul mezzo in uso alla Polizia insieme all’amico del papà