Il caso
martedì 16 Gennaio, 2024
di Redazione
Che il chiosco di Piazza Dante sia un punto di riferimento per tanti in città, sia per la sua posizione sia per l’accoglienza unica che le sorelle Flora e Favilla hanno saputo dare a chiunque passasse da lì in questi anni, lo sa anche il Comune di Trento. E infatti una volta giunta la notizia della chiusura è arrivato a stretto giro un commento del sindaco di Trento. «Grazie a Flora e Favilla per 27 anni di servizio alla città – dice Franco Ianeselli – Il chiosco di Flora e di sua sorella Favilla non è solo un’attività economica: in questi anni è stato un punto d’incontro, un presidio, una luce accesa prima dell’alba, quando la città è ancora addormentata. Che chiuda dispiace a tutti, me compreso. Del resto, Flora e Favilla potevano rimanere lì un altro anno, ma hanno deciso di godersi da subito la meritata pensione. Le ringrazio per il servizio che hanno reso alla città in questi 27 anni e auguro a entrambe di vivere al meglio questa nuova fase della vita». Il sindaco spiega quindi che la chiusura non è dovuta ai lavori di ristrutturazione previsti nell’area della stazione. «L’addio delle sorelle Campestrin al chiosco di piazza Dante non è legato alla ristrutturazione della stazione in programma nei prossimi mesi: infatti la sua collocazione non interferisce con i lavori che inizieranno a breve» recita il comunicato. Il nodo semmai è un altro: essendo il chiosco un bene pubblico, di proprietà del Comune, può essere concesso in gestione solo con una procedura di gara e dopo una ristrutturazione che lo adegui alle normative. «Se qualcuno è interessato a portare avanti l’attività – conclude il sindaco Ianeselli – Il bacùchel di piazza Dante resterà al suo posto anche nei prossimi anni, naturalmente dopo che saranno realizzati gli interventi necessari».