Al Giro dell’Alta Austria

domenica 23 Luglio, 2023

Ciclista di 17 anni muore dopo una caduta in gara: «Il suo idolo era Nibali»

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Jacopo Venzo, bassanese, gareggiava per la trentina Geo&Tex. I tecnici: «Un ragazzo eccezionale, la Parigi-Roubaix era il suo sogno sportivo, presto sarebbe andato al Giro»

«Era un ragazzo eccezionale, non c’è altro modo di descriverlo». Con il cuore in mano Gianni Comacchio, viceallenatore della squadra di juniores Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino di Lavis, ricorda Jacopo Venzo, il ciclista 17enne di Cartigliano (Vicenza) che l’altro ieri, venerdì 21 luglio, ha perso la vita in seguito ad una caduta durante il Giro d’Alta Austria. La tragedia è una ferita per la sua numerosa famiglia – mamma Jessica, papà Francesco, i tre fratelli e le due sorelle – per gli amici e per la squadra che «con le lacrime agli occhi e il cuore devastato» ha annunciato su Facebook quanto accaduto: «Il nostro junior Jacopo Venzo ci ha lasciato. Il ragazzo era rimasto vittima di una bruttissima caduta ieri in discesa durante la prima tappa del Giro dell’Alta Austria. Jacopo era un ragazzo straordinario, con un futuro tutto da scrivere nello sport e soprattutto nella vita, e per questo fa ancora più male».
L’incidente è avvenuto alla prima tappa, sulla discesa dal monte Mistelbacher in una lunga curva a sinistra. «Il giovane, che viaggiava da solo al momento dell’incidente, ha ricevuto i primi soccorsi pochi secondi dopo dai medici e dai paramedici della gara e, a causa della gravità delle sue ferite, è stato trasportato in elicottero all’ospedale universitario Kepler di Linz», scrive l’Associazione sportiva dell’Alta Austria e la squadra organizzatrice del tour. Purtroppo non c’è stato niente da fare.
Gianni Comacchio ha seguito il giovane talento fin dagli esordi, quando Jacopo, a circa dieci anni, si affacciava al ciclismo: «Ero direttore sportivo della società di Nove Velo Junior, il suo paese natìo e il luogo dove vivo. Quest’anno, a gennaio, siamo passati assieme nel Campana (la squadra di Lavis, ndr)». Fin da bambino Jacopo «ha mostrato un carattere gentile, educato e un forte spirito di squadra». Con gli anni emerge anche il talento: «Tutto nasce dal gioco, ciò che vedi sono bambini che si divertono. Poi crescendo abbiamo notato del potenziale che era ora pronto ad esprimersi. La settimana prossima avrebbe affrontato il Giro del Veneto». Un futuro carico di promesse importanti che si è spezzato troppo presto. «Me lo vedevo fra qualche anno al giro d’Italia» conferma il direttore sportivo della formazione juniores Mattia Ress, che descrive Jacopo come una persona «solare e capace di mettere tutti d’accordo». Fra i tanti sogni del giovane vicentino, come si legge sul suo profilo nel sito internet della squadra, c’era quello di gareggiare alla Parigi-Roubaix nel Nord della Francia. Il suo idolo era Vincenzo Nibali, un atleta italiano forte in ogni specialità. E Jacopo stava cominciando a dimostrare tutto il suo valore. Due settimane fa aveva infatti partecipato al Campionato Italiano: «Al primo anno in questa categoria è stato convocato nella rappresentativa del Veneto. Questo significa che sei fra i migliori», spiega Comacchio.

Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha voluto esprimere il suo cordoglio per la scomparsa dell’atleta: «Sono profondamente addolorato per la notizia della morte di Jacopo, vittima ieri di un tragico incidente durante una gara ciclistica in Austria. La perdita di una vita così giovane e promettente è una tragedia senza pari e le mie più sincere condoglianze vanno alla famiglia e agli amici del giovane ciclista».
Il Giro d’Alta Austria doveva essere un’importante esperienza di apprendimento, come spiega Mattia Ress: «È una gara internazionale cui partecipano i migliori atleti di tutto il mondo (140 gli sportivi provenienti anche da oltreoceano, ndr) e quindi un’occasione per mettersi alla prova e confrontarsi anche con un modo diverso di correre».

Ieri la squadra è rientrata in Italia. «Valuteremo ora cosa fare. Sono cose che ti svuotano mentalmente», dice il direttore sportivo.
La gara austriaca degli juniores è stata interrotta, per il presidente della Federazione Paul Resch, era «l’unica strada percorribile». Ieri mattina, a Bad Leonfelden, c’è stato un minuto di silenzio per commemorare l’atleta.
Sempre sul post di Facebook il saluto del team al compagno: «Adesso abbiamo un angelo in più a proteggerci lassù. Ciao Jacopo, grazie per i bei momenti passati assieme. Non puoi immaginare quanto ci mancherai».