La manifestazione

lunedì 21 Agosto, 2023

Ciclovia del Garda, la protesta contro il tratto trentino

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Gli attivisti sono preoccupati dell'impatto ambientale e paesaggistico dell'opera

A Limone sul Garda l’ondata di caldo rende il percorso ciclo pedonale sul lago poco frequentato, se non per gli attivisti che lo hanno attraversato nella mattinata di domenica per protestare contro la Ciclovia del Garda. Il progetto complessivo della ciclovia comprenderà circa 150 chilometri sul perimetro del lago in territorio trentino, veneto e lombardo, proponendo non solo una nuova attrattiva turistica per gli amanti della bicicletta, ma la speranza di promuovere una visione a lungo termine per un’alternativa di trasporto sostenibile tra le località benacensi. Ma i partecipanti alla protesta hanno segnalato le diverse criticità del progetto, tra cui l’alto impatto paesaggistico e ambientale, e l’elevato rischio idrogeologico che rende la tratta nord-occidentale poco sicura per pedoni e ciclisti. Pubblicizzando la petizione lanciata su Change.org, che conta da questa settimana più di 1600 firme per sospendere i lavori, la «Passeggiata anti ciclovia sul Garda» ha dato voce alle preoccupazioni di molti cittadini, riuniti dal Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, di cui fa parte il comitato Salvaguardia Area Lago. Insieme alle associazioni del Coordinamento interregionale, il comitato Salvaguardia Area Lago, da tempo attivo a Riva del Garda per la tutela del Parco Miralago e del Parco della libertà, descrive la Ciclovia del Garda come «un progetto costoso, non sostenibile e incompatibile con la bellezza dei luoghi». La ciclovia, spiega il manifesto del Coordinamento, prevede passerelle su pareti di straordinario pregio naturale, storico e culturale che non garantiscono la futura sicurezza del percorso, data l’alta e continua franosità dei pendii. Dopo aver raggiunto il porto di Limone con il battello da Riva del Garda, per dimostrare la facilità del trasporto via lago, i partecipanti alla protesta hanno camminato lungo il tratto del percorso ciclopedonale. La mobilità sostenibile andrebbe incentivata dal potenziamento di battelli, ha spiegato Elisabetta Montagni, presidente del comitato SAL: «L’intenzione di questa passeggiata in partenza da Riva è di mostrare l’alternativa di trasporto via acqua. Il progetto di mobilità sui territori del Garda dovrebbe prevedere l’intermodalità del trasporto, soprattutto nelle aree da proteggere o ad alto rischio, e quindi combinando l’utilizzo del battello invece di costruire passerelle lungo falesie e sfregiando il paesaggio. La NaviGarda, la compagnia di gestione di trasporto sulle acque di tutto il lago, effettua già servizi per biciclette su molte delle sue corse. Speriamo sia possibile aggiungere delle corse per biciclette, ed in questo modo non solo tutelare l’ambiente, i cittadini e turisti, ma anche risparmiare sui costi della ciclovia, che come abbiamo già portato all’attenzione della Procura della Corte dei Conti di Trento, sono molto alti e non includono i costi di manutenzione».