martedì 26 Novembre, 2024
di Leonardo Omezzolli
«Le cose non stanno come hanno presentato giorni fa all’Hotel Pier. Il sospetto è che la Provincia stia agendo diversamente e voglia accelerare i tempi per impedire che il progetto della ciclovia venga fermato». I membri locali del coordinamento interregionale tutela del Garda vogliono vederci chiaro sulle attività di cantiere e progettuali. Ieri pomeriggio hanno presentato le loro ultimissime obiezioni che partono proprio da quell’annuncio fatto in fretta e furia la mattina del 12 novembre, tanto che nemmeno il Comune di Riva era stato avvisato della presentazione effettuata alla presenza del commissario Francesco Misdaris e del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Le soluzioni individuate, l’eliminazione dei tratti a sbalzo sulle falesie ancora intonse prediligendo l’allargamento delle gallerie e la non invasione in aree non antropizzate, così come la soluzione paesaggisticamente meno impattante senza putrelle diagonali sono state le protagoniste di quella mattinata. Poi il taglio di piante in Val di Gola qualche giorno più tardi, e ora i dubbi del coordinamento prima che domani il punto giunga finalmente in trattazione nella seduta di consiglio comunale. «Chiediamo prima di tutto ai cittadini di partecipare al consiglio – spiegano – e speriamo che se ne parlerà davvero. Ma soprattutto vogliamo che si sappia la verità perché il sospetto è che quell’annuncio sia stato fatto per evitare lo stop dei lavori. Non ci dicono cosa fanno in Val di Gola, lì hanno tagliato i cipressi piantati durante la realizzazione della gardesana proprio per mitigare l’impatto luminoso in entrata e in uscita dalla galleria. E non vi è un piano di ripristino dei danni effettuati in riserva, come in realtà si dovrebbe fare. Men che meno esiste una variante progettuale sull’allargamento delle gallerie, che, a quanto ci risulta, necessita di procedura di Via. Per questo abbiamo mandato una segnalazione in Provincia intimando lo stop e chiedendo chiarimenti urgenti».
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