La storia

giovedì 13 Giugno, 2024

Cieco e mordace, il cagnolino Max sembrava senza speranza. L’incontro con Karl e Inge gli ha cambiato la vita: «È diventato un altro. Verrà operato»

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Quella che sembrava una storia senza soluzione, oggi è tra le più belle che Zampa Trentina è riuscita a raddrizzare: «Non esistono cani cattivi. Esistono cani incompresi che hanno bisogno di tempo e pazienza per ritrovare la serenità»
Max con Inge e Karl

Un  cane cieco, che morde e inavvicinabile. Quella di Max è una storia che all’inizio sembrava senza speranza per i tanti elementi critici concentrati in un solo animale, ma che grazie all’intervento di Zampa Trentina e delle persone che gravitano attorno al mondo delle emergenze e del volontariato in questo ambito, sta vivendo il suo lieto fine. A raccontarla, profondamente commosse, sono Filly e Paola, le volontarie dell’associazione di volontariato che da tempo aiuta gli animali in difficoltà che nascono o si trovano improvvisamente in mezzo alla strada. Max è un cane di taglia piccola di 3 anni per il quale l’ex proprietaria aveva chiesto l’intervento di Zampa Trenina, perché non riusciva più a gestirlo. «Bello come il sole, ma con l’oscurità dentro – ricordano Filly e Paola – L’avevamo simpaticamente soprannominato Satanello per sdrammatizzare le ombre che perseguitavano questo cane. Non ci riferiamo al fatto che fosse cieco, ma al suo carattere decisamente tosto. Max da subito si è dimostrato prepotente e mordace. Ci aveva chiamato la proprietaria chiedendoci aiuto perché non riusciva più a gestirlo. I morsi diventavano sempre più frequenti e profondi, a lei e agli ospiti, al punto che ormai lo tenevano legato nel giro scale. Quando noi abbiamo conosciuto Max, subito ci è stato chiaro che si trattava di un cane problematico». Come è di consuetudine in casi come questi, le volontarie si sono rivolte a chi, secondo loro, ha la migliore capacità di lettura dei cani: Gigi Raffo. «Ci accordiamo per farglielo conoscere e il caso vuole che quel giorno siano presenti all’incontro anche Inge e Karl, alle prese con Vera, cagnolina fobica, anche lei bisognosa dell’aiuto di Gigi – raccontano le volontarie – Inge osserva Max, non si capacita del suo atteggiamento, soffre per lui. Nonostante sia il momento meno indicato, ci chiede di provare ad accogliere Max in stallo. Karl inizialmente non è convinto, ma si lascia coinvolgere. Sicuramente Inge si trova ad affrontare lo stallo più difficile della sua vita. Max è davvero impegnativo, prepotente all’inverosimile, pronto a mordere quando le cose non gli vanno a genio, aggressivo quando e con chi decide lui. Tanto che diventa impossibile per le nipotine di Inge andare a giocare in giardino se nei paraggi c’è Max. È possessivo sul cibo, territoriale sui suoi spazi, un disastro». In questa fase della sua vita, mentre si trova in stallo da Inge e Karl, Mac mostra di non essere solo questo. Il cagnolino, dopo poco il suo ingresso in quella casa, ha instaurato con Karl un rapporto speciale. Tanto che, se prima era intoccabile da chiunque, con Karl diventa un altro, è più sereno, gli fa le feste, cerca e accoglie con gioia le sue coccole. Anche a spasso è un cagnolino sereno, rimangono le criticità in casa.
Dopo questo inserimento, è arrivato per Max anche il momento di conoscere Daniela Dzurnakova, educazione cinofila-Hundeausbildung, una professionista brava e paziente consigliata da Gigi, che supporta Inge e Karl, per cercare la soluzione per questo cagnolino. «Una cosa è certa – sottolineano Filly e Paola – non è colpa sua se è diventato così». Max viene anche sottoposto a una visita nella clinica di Marlengo, dove viene anche curato per una otite (e non solo) che si trascinava da mesi e che ha richiesto tre interventi. Gli stessi veterinari  hanno anche studiato la cecità di Max, fino a consigliare un ulteriore accertamento da uno specialista, il dottor Badanetti. «Non volevano creare illusioni, ma secondo loro c’era la possibilità di intervenire» spiegano le volontarie ripercorrendo quei momenti di speranza. Nel frattempo, consapevoli che lo stallo di Inge presentava troppe difficoltà, è proseguita la ricerca da parte di Zampa Trentina di un’adozione per Max. Da una chiacchierata di Paola con Ruth, un’amica che, colpita dalla storia, le presenta Barbara, una vicina di casa. «Sia Ruth che Barbara sono convinte che non esistono cani cattivi, ma esistono cani incompresi che hanno bisogno di tempo e pazienza per ritrovare la serenità – affermano le volontarie – E così Karl e Inge accompagnano Max nella nuova casa, un inserimento graduale, tanti incontri per spiegare tutto del cagnolino. Karl è sempre presente e, anche dopo aver lasciato Max da Barbara, continua ad andare da lui tutti i giorni. Max non vede con gli occhi, ma Karl lo riconosce subito e ogni volta è un’esplosione di gioia. Non possono convivere, ma possono amarsi e fidarsi l’uno dell’altro». Karl continua ad andare da Max tutti i giorni, perché solo lui è in grado di mettergli delle gocce negli occhi che sono preparatorie all’intervento che cambierà la vita di questo cagnolino. Dopo la visita specialistica, è infatti emerso che l’intervento è fattibile. «Il veterinario ci ha assicurato che Max recupererà completamente la vista da un occhietto e in parte anche dall’altro – rivelano le volontarie – L’intervento è impegnativo, richiede una preparazione degli occhi (da qui le gocce) e una convalescenza in cui bisognerà continuare a mettergliele. Karl penserà a questo, lo ha promesso a Max. È un intervento impegnativo anche economicamente, ma di fronte a tutto l’impegno profuso da tante belle persone, noi non possiamo tirarci indietro e con gioia annunciamo che l’intervento si farà». L’associazione ha infatti aperto una raccolta fondi per poter sostenere il costo dell’operazione. Gli estremi della raccolta e tutti i dettagli si trovano sulla pagina facebook di Zampa Trentina. «Qualcuno ha già voluto iniziare a donare i primi raggi di sole – concludono Filly e Paola – Vi ringrazieremo tutti e vi aggiorneremo man mano. Oggi però lasciateci ringraziare innanzitutto Inge e Karl perché loro hanno cambiato il destino di Max, destinato a un box da cui non sarebbe più uscito. Grazie a Gigi e a Daniela che ci hanno aiutato a capire le difficoltà di Max, grazie a Serena che, in attesa dello stallo di Inge, più volte ha portato a spasso Max e per prima gli ha sfilato quel pesante collare a scorrimento di ferro, per fargli indossare qualcosa di più leggero e comodo. Grazie ai fantastici veterinari della clinica Marlengo e al dottor Badanetti che a breve opererà Max presso la clinica VetBZ di Bolzano. Grazie a Barbara (e Ruth) che ha aperto la porta di casa e la porta del suo cuore all’ultimo degli ultimi facendo commuovere tutti noi».