La tragedia
sabato 29 Giugno, 2024
di Redazione
Si chiamava Manuel Roberto, l’escursionista precipitato ieri, nel primo pomeriggio, da Cima d’Asta. Doveva essere una camminata tranquilla, un’escursione in solitaria del sabato pomeriggio, ma purtroppo è finita in tragedia. Il ragazzo è precipitato da oltre 50 metri mentre percorreva il sentiero per raggiungere la vetta del Tesino. Un dramma in quota, una caduta fatale che si è portata via un uomo di soli 32 anni. La vittima era residente a Cassola, nel vicentino.
L’allerta è scattata attorno alle 13.15 di ieri quando il ragazzo è stato avvistato poco sotto la Cima d’Asta, la montagna del gruppo del Lagorai. A trovare il suo corpo esanime alcuni escursionisti, che si sono allarmati dopo aver notato due scarponcini sbucare dal sentiero sottostante.
Sono stati allertati subito i soccorsi.
Da una prima ricostruzione pare che l’escursionista sia partito per una camminata da solo, attraverso il percorso che porta alla vetta passando dal Canalone dei Bassanesi. Dalla centrale di emergenza è partito allora l’elicottero che in volo ha individuato l’escursionista.
Una volta sceso, il tecnico del soccorso alpino non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Era ormai troppo tardi per Manuel Roberto. Morto in solitudine. Non è chiaro se e quando il giovane sia precipitato. Quello che è certo è che il suo corpo privo di vita è rimasto alcune ore in fondo alla scarpata prima di essere ritrovato.
Il giovane pare fosse partito la mattina presto, per una camminata dura, che richiede tanto allenamento e preparazione. Probabilmente il vicentino era un camminatore esperto. Ma a nulla è servita l’esperienza per impedire una tremenda fatalità, un volo nel vuoto che gli è costato la vita.
Sono serviti due voli dell’elisoccorso prima di poter recuperare la salma. Una volta ricevuto il nullaosta delle autorità, i soccorritori sono scesi a recuperare la vittima.
Il soccorso alpino ha caricato a bordo dell’elicottero il corpo, per poi trasferirlo a Malga Sorgazza, dove è stato affidato alle forze dell’ordine.
Non c’è stato nulla da fare per il vicentino, all’arrivo dell’equipe medica era già morto.
«Lì dove è precipitato l’escursionista è un tratto particolarmente impervio — spiega il sindaco di Pieve, Oscar Nervo — Quando senti queste storie ti vengono in mente le solite accortezze. Si deve andare in montagna accompagnati, con l’attrezzatura giusta e evitare sentieri che sono adatti solo per esperti, come quello della Cima d’Asta. Io non so se questo ragazzo fosse allenato o meno, quello che è certo è che queste cose non dovrebbero succedere».