Trento

sabato 25 Gennaio, 2025

Cinema Roma, sfratto esecutivo: il gestore Lazzeri ha restituito l’immobile, ma non si arrende

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Attesa la pronuncia del giudice Morandini: intanto la struttura non potrà essere abbattuta

Il Cinema Teatro Nuovo Roma, attivo a Trento dal 1938, si ha vissuto il suo atto finale, a meno di sorprese. Nonostante la mobilitazione cittadina e una petizione che nel dicembre 2023 aveva raccolto quasi 19 mila firme per impedirne la chiusura, lo storico cinema sembra ormai destinato a diventare un ricordo. Già alla fine dello scorso anno, Cineworld Trento aveva annunciato via social la cessazione definitiva dell’attività. Per salutare il pubblico, nei giorni scorsi i gestori della sala avevano organizzato un incontro sul valore della cultura e un’ultima proiezione gratuita del capolavoro «Il cielo sopra Berlino» di Wim Wenders, mandando soldout i biglietti dell’ultima rappresentazione cinematografica. Di fronte all’altissima richiesta, l’evento era stato replicato anche il giorno seguente, confermando il forte legame tra la monosala e i cittadini. Tuttavia, i dati positivi del 2024 – con oltre 82 mila biglietti staccati – non sono riusciti a scongiurare il tracollo. Le difficoltà che hanno portato a questo epilogo sono legate a una disputa tra la Filmax srl, gestita da Massimo Lazzeri, e la Roma Sas, proprietaria dell’immobile. La famiglia Zanotelli, intenzionata a demolire l’edificio per costruire appartamenti e parcheggi, ha intrapreso una battaglia legale per rientrare in possesso dello stabile. Venerdì 24 gennaio, l’ufficiale giudiziario Laura Reale è andata presso la sede del Cinema Roma per dare seguito all’ordinanza di sgombero. La Filmax srl ha richiesto la sospensione dell’esecuzione, e si attende nelle prossime ore il verdetto del giudice Massimo Morandini. Non sembra ancora del tutto perduto, e la speranza cresce anche da parte del titolare Lazzeri, che ha spiegato così la situazione: «Quella di oggi è una grandissima perdita, per noi e per la città di Trento. La battaglia però continua. L’ufficiale giudiziario è venuto a chiederci il rilascio dell’immobile e siamo costretti a subire questo rilascio. Speriamo che le luci e i proiettori si spengano solo per un periodo, spero che non sia per sempre». Uno sfratto che, secondo il gestore Lazzeri, sembra essere frutto di un processo dalle mille questioni ancora aperte: «Ci sono delle cose che non sono ancora molto chiare, a cominciare da questa ordinanza. Manca ancora la risposta del giudice Morandini, ma nel frattempo ho dovuto consegnare le chiavi. Al di là delle vicende giudiziarie, se c’è un dato positivo che emerge da questa situazione è che la gente ha ancora tanta voglia di cinema». Ad aprile ci sarà comunque la sentenza in merito alla possibilità di abbattimento del Cinema Roma, ma fino a quel momento la sala rimane inutilizzata. Il Comune ha cercato di supplire alla chiusura di un luogo principe della cultura trentina tramite una proposta da parte della vicesindaca Bozzarelli, annunciata anche da Lazzeri: «La vicesindaca ha comunicato la possibilità d’istituire una specie di Dams, un’università dedicato allo spettacolo. In tal modo, è evidente che sia necessaria una sala cinematografica. I tempi sembrano riguardare il 2028, ma non so se saranno rispettati». In chiusura, il gestore trentino sembra comunque vedere il bicchiere mezzo pieno: «Le percentuali sono basse, ma credo che ci sono due scenari possibili, entrambi potenzialmente validi. Il fatto che l’ordinanza non sia ancora arrivata ci dà speranza. Bisognerà comunque aspettare l’esito del caso di merito verso l’inizio di aprile. E se dovessimo avere ragione, chissà, magari potremmo riaccendere i miei proiettori». Al di là delle varie dispute giudiziarie, in questo momento sul Cinema Roma è stata abbassata una saracinesca che per ancora un po’ di tempo difficilmente verrà rialzata, e questo risulta essere il vero danno per una sala che per più di 80 anni è stata un grande punto di riferimento per l’intera comunità trentina.