Il saluto
martedì 21 Gennaio, 2025
di Luca Galoppini
Non sono bastate le quasi 19 mila firme raccolte nella petizione del dicembre 2023 per evitare la chiusura del Cinema Teatro Nuovo Roma. Ad annunciare la definitiva cessazione dell’attività è stato il canale Facebook di Cineworld Trento. Ieri, per dire addio ad una delle sale più longeve della città, attiva dal 1938 e con oltre 466 posti a sedere, i gestori del cinema hanno deciso di organizzare un doppio appuntamento. Alle 19 si è tenuto l’incontro dal titolo «Il valore della cultura», che ha visto la presenza di alcuni professionisti del settore. Tra questi gli psicologi e psicoterapeuti Michele Facci e Serena Valorzi, insieme al vice ispettore della Polizia Postale di Trento Mauro Berti. I tre hanno lavorato per altro alla stesura del libro «Cyberbullismo – guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti».
Al termine dell’incontro, il Cinema Roma ha pensato di regalare un’ultima proiezione gratuita per tutti i presenti, un segno di riconoscimento per tutti coloro che hanno cercato di evitare la chiusura dell’attività, ma anche per tutti gli amanti del cinema. Il lungometraggio proposto è stato «Il cielo sopra Berlino», capolavoro del 1987 realizzato da Wim Wenders con protagonisti Bruno Ganz e Solveig Dommartin. Prima della proiezione, però, è intervenuto il candidato sindaco Claudio Geat che ha attaccato il primo cittadino Franco Ianeselli accusandolo di non aver protetto la cultura trentina. Ianeselli ha osservato che quello non era il luogo adatto alla campagna elettorale.
A confermare l’amore nei confronti della monosala sono i dati dell’ultimo anno, che vedono oltre 82 mila biglietti staccati in tutto il 2024. Allo stesso modo, ieri il cinema ha esaurito tutti i biglietti per l’ultima proiezione. La richiesta è stata talmente alta che il gestore del Cinema Roma Massimo Lazzeri ha deciso di raddoppiare l’evento organizzando la proiezione di «Il cielo sopra Berlino» anche stasera, questa volta in lingua originale.
Sono stati tanti gli amanti del cinema presenti all’ultima serata. Tra loro, Emanuele ha voluto ripercorrere la storia del Cinema Roma: «Ho tanti ricordi legati a questo cinema. Ricordo quando venni a vedere per la prima volta Gandhi nel 1982, in una monosala che non avevamo mai visto così grande. Ricordo poi il periodo in cui il Cinema Roma divenne un cinema per soli adulti, a luci rosse, per circa un decennio fino al 1991-1992 quando la gestione ricambiò».
Anche tra i più i giovani c’è una certa amarezza, come racconta Riccardo, studente universitario trentino: «Provo una certa malinconia per la chiusura del Cinema Roma. So che ci sono altre strutture, però è un centro ricreativo che scompare meno. Poi personalmente sono un amante dei film. Mi piace questo ambiente, ho tanti ricordi che mi porterò sempre dentro di me, serate con amici, altre in cui sono venuto anche da solo… c’è rammarico, sì».
Non poteva mancare anche l’apparato istituzionale della città, con la presenza del sindaco Franco Ianeselli che ha voluto condividere un proprio pensiero: «Ricordo che un amico mi disse che un giorno avremmo guardato i film sui cellulari, e mi sembrava impossibile. Ora vedo che questa realtà è diventata normale, ma noto anche nei giovani qui presenti un ritorno alla voglia di vivere il cinema in modo autentico. Quando un cinema chiude, al di là di ciò che è legittimo o meno, è una perdita per la comunità e per la città», ha spiegato il sindaco Ianeselli, che ha poi spiegato la propria idea su come affrontare il problema: «Il cinema non è solo un luogo fisico, ma un’esperienza che inizia prima, con l’attesa, e continua dopo, con le emozioni condivise». Un punto centrale è capire «se un edificio, come quello di un cinema, può essere preservato per la sua funzione originaria. Si potrebbe immaginare di mettere a disposizione spazi pubblici attraverso bandi per imprenditori privati che vogliano investire. Se il pubblico c’è ancora, dobbiamo fare in modo che il cinema continui a essere un punto di riferimento, un luogo vivo e accessibile a tutti».
Anche la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli ha voluto condividere la sua esperienza legata al Cinema Roma: «L’ultima volta che sono venuta in questa sala è stato per vedere ‘Mufasa’ qualche settimana fa con i miei bimbi e l’emozione del cinema è sempre una bellissima emozione, poi stare in famiglia penso sia un arricchimento culturale per tutti». La chiusura del cinema Roma, continua Bozzarelli, «così come lo è stato il cinema Astra tempo fa, è stata una scelta di privati cittadini che hanno scelto di gestire il proprio patrimonio come loro ritengono e come ritenevano. Penso che in questi anni, come città, abbiamo lavorato per far sì che l’educazione all’immagine e la parte cinematografica non mancasse. Penso anche a tutta la programmazione estiva con Trento aperta, dove abbiamo fatto sì che il cinema arrivasse in ogni luogo della città, anche nei sobborghi».
All’entrata della sede del Cinema Roma è stata infine installata una bacheca, in cui chiunque potrà ringraziare i gestori per il servizio, prestare un ultimo saluto o scrivere liberamente un pensiero, qualsiasi cosa legato che rimandi alle esperienze vissute tra le poltrone di quello che una volta era un luogo dove cultura, arte e intrattenimento si fondevano sotto forma di pellicola.
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