Viabilità
martedì 17 Dicembre, 2024
di Patrizia Rapposelli
Un lunedì di passione per gli automobilisti di Trento, imbottigliati nel traffico di Trento Nord nell’ora di punta della sera. Abbiamo percorso via Ezio Maccani, passato il cavalcavia di Nassirya e immessi nell’ingorgo di via Brennero per fotografare le auto imbottigliate. Dalle ore 17 alle 18 abbiamo osservato il serpentone che si muoveva a rilento: code, ingorghi sulla rotatoria di via Ezio Maccani e di via Brennero, e stridi di clacson. Di fatto il traffico era paralizzato da Trento Nord a Trento Centro. Ma anche ai lati, il progressivo intasamento delle vie di uscita: c’era chi si buttava su via Maccani, anche chi cercava di dirigersi verso la Valsugana e Trento Sud. Per gli automobilisti la colpa è da ricercare nei semafori troppo lunghi, nella carenza di trasporti pubblici, nel vizio di prediligere l’auto privata ai bus, nelle cattive abitudini alla guida che rallentano il traffico , ma anche una gestione e pianificazione urbanistica da rivedere. Il punto critico, per gli automobilisti al volante, resta sempre lo stesso: via Brennero. E sono i semafori a far trascorrere tempo in colonna. Mattia, uno degli automobilisti fermo nel traffico commenta: «Per l’esattezza, ammesso di attendere un solo scatto semaforico, si resta fermi non meno di tre minuti di attesa. È insostenibile questa zona di Trento. Sono un lavoratore e ogni sera è un incubo dirigersi verso il centro. Io scelgo l’auto privata per comodità, anche se usassi i trasporti pubblici sarei imbottigliato nel traffico». Disagi contenuti rispetto ad altre città italiane, fa notare Claudio, un automobilista fermo al semaforo di via Ezio Maccani, diretto in Valsugana. «Se ci spostiamo in altre città più grosse, i tempi di percorrenza nelle strade cittadine sono assurdi. Non possiamo lamentarci. Il traffico non è in tilt, tutto sommato è scorrevole con qualche inghippo. Trento Nord è un nodo problematico è un dato di fatto; quindi, ci vuole pazienza. Le motivazioni? Non saprei, forse, la carenza nei trasporti pubblici, l’abitudine a utilizzare l’auto privata, l’indisciplina degli automobilisti, ma anche una gestione e pianificazione urbanistica da rivedere». Nell’orario di punta abbiamo incontrato anche tanti ciclisti, pedoni e utenti di mezzi pubblici che hanno rinunciato all’uso dell’auto. «Alle 17 e alle 18 di sera non sai mai se prendere la tangenziale o prendere via Brennero – l’esasperazione di Silvana, in attesa dell’arrivo dell’autobus proprio su via Brennero -Basta ho rinunciato a prendere la macchina, mi sposto con i mezzi pubblici. Mi sento più sicura e meno stressata. Non se ne può più». In effetti, le file a Trento Nord sembrano infinite. Si procede a passo d’uomo e l’esasperazione degli automobilisti spinge a condotte poco sicure. Si passa con l’arancione, dove è possibile si tende ad esagerare con la velocità e ad inchiodare nei pressi delle strisce pedonali, si strombazza esageratamente con i clacson creando una gran confusione in strada. Come fa notare Diego, un altro cittadino che ha rinunciato alla macchina : «Diventa pericoloso, ci sono automobilisti spazientiti. Fanno manovre azzardate pur di uscire velocemente dall’ingorgo -dice Diego- Non hanno rispetto. Io preferisco usare i mezzi pubblici, anche per una questione di mobilità sostenibile. Ho risolto il problema».