I dati
venerdì 7 Giugno, 2024
di Simone Casciano
Che sia il caldo o che siano le precipitazioni, da qualche anno ormai il meteo ci ha abituato a riscrivere i suoi record nei libri di storia meteorologica. Un fattore allo studio degli esperti che stanno cercando di stabilire se e come il riscaldamento climatico sta influenzando queste dinamiche. Va infatti ricordato che climatologia e meteorologia non sono la stessa cosa e che se la prima analizza processi più lunghi la seconda studia quelli più a breve termine. «Però ci sono molti studi in corso che cercano di stabilire come il clima stia influenzando il meteo e anche questo fenomeno delle precipitazioni primaverili» spiega Lorenzo Giovannini, fisico dell’atmosfera dell’Università di Trento.
Piogge mai viste
I dati della primavera 2024 del Trentino sono infatti del tutto fuori scala per quel che riguarda le precipitazioni. Due i grafici più interessanti presenti nel report sulla primavera 2024 di MeteoTrentino. Il primo è quello relativo ai millimetri di pioggia caduti durante la stagione. Per questa voce sono da record le rilevazioni delle stazioni di Trento Laste (497.8mm), Castello Tesini (755.6mm) e Lavarone (821.8mm). In tutti casi è stato battuto il record che risaliva al 2013 e i dati sono sempre più del doppio della media storica della stazione. In sintesi: non è mai caduta così tanta acqua. Anche nelle altre stazioni di rilevamento (Malè, Tione, Cavalese, Rovereto e Predazzo) pur non registrando un record il dato stagionale è circa il doppio delle medie storiche. Per quel che riguarda invece il numero di giorni con pioggia non ci sono stati nuovi record ma a Trento è arrivata la pioggia per 32 giorni, 9 in più della media storica e a Castello Tesino 49, ben 20 in più della media. «Maggio è stato particolarmente piovoso in tutto il Trentino – osserva Giovannini – Si completa così il quadro che vede un inizio di anno particolarmente ricco di precipitazioni. In questo senso il record, sui 5 mesi, lo registriamo quasi in tutte le stazioni».
Il fenomeno meteorologico
Ma cosa ha causato questo aprile e maggio particolarmente piovosi? «Da un punto di vista prettamente meteorologico è stato dovuto ad una saccatura di aria fredda che è rimasta bloccata tra Francia e Inghilterra – spiega Giovannini – Questa aria fredda ha generato il maltempo sull’Italia settentrionale, convogliando grandi quantità di aria umida che è andata a stazionare sulle alpi, generando poi precipitazioni frequenti».
E quello climatico
Un fenomeno meteorologico particolare che però si inserisce in un quadro generale climatico sul comportamento storico del mese di maggio di grande interesse per gli studiosi del clima. «Maggio è sempre stato un mese particolare – spiega Giovannini – Perché nelle sue medie storiche sulle temperature si comporta in maniera diversa rispetto agli altri mesi, con aumenti di temperatura meno marcati». Gli studiosi stanno cercando di capire il perché di questa cosa. «L’ipotesi più accreditata sostiene che abbia a che fare con il modo in cui il riscaldamento climatico influisce sul vortice polare». Si tratta di una struttura di aria fredda che si concentra nell’area dei due poli della terra durante i rispettivi inverni e che poi viene rilasciata gradualmente a latitudini più basse durante la primavera e l’estate. «A causa del riscaldamento globale però il naturale disgregamento con il caldo di questo vortice viene accelerato. Quello che stiamo osservando è un disfacimento premature che porta a latitudini più basse questa aria fredda e instabile causando in certi casi un clima perturbato e ancora più spesso temperature più basse o con incrementi minori rispetto agli altri mesi». L’altra faccia della medaglia di questo fenomeno però sono primavere più calde e soleggiate del previsto nei paesi del Nord Europa.
Le temperature
Anche il tema delle temperature della primavera 2024 in Trentino merita un approfondimento. Pur non riscrivendo i record infatti tutti i dati registrati nelle varie stazioni mostrano temperature più alte della media storica della primavera. Insomma, nonostante una stagione a lungo uggiosa e con il celo coperto, ha comunque fatto più caldo della media in tutto il Trentino. «E questo ci dice molto della situazione in cui ci troviamo – commenta Giovannini – Che per avere un dato sulle temperature in linea con la media storica ormai ci serve avere un lungo periodo di pioggia e nuvole. Infatti appena esce il solo le temperature schizzano in alto. La prossima settimana è attesa la prima ondata di caldo sul sud Italia». Possibile quindi che in Sicilia o Puglia il prossime mese verranno riscritti altri record. Ma c’è ben poco da celebrare: che sia caldo o che sia pioggia il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova la vivibilità dei nostri territori.