ambiente
venerdì 6 Dicembre, 2024
di Francesca Dalrì
Aumentare l’interconnessione dei mezzi di trasporto pubblico tra le varie aree della città di Trento per permettere anche a chi vive in collina di raggiungere il centro in 15 minuti; rendere gratuiti, almeno all’inizio, i mezzi per i residenti e attivare i servizi di trasporto a chiamata; organizzare un festival della mobilità verde durante il quale la città rimanga chiusa al traffico automobilistico. E ancora, in tema di energia: sostenere le comunità energetiche rinnovabili (Cer) chiedendo a Itea di farsi promotrice del loro sviluppo; esplorare la possibilità del micro-eolico, promuovere il teleriscaldamento gestito dal Comune di Trento e la nascita di parcheggi solari. Infine, in tema di gestione del verde urbano, istituire un tavolo di lavoro per incentivare i privati nella realizzazione e conservazione delle aree verdi; stilare un «Piano del verde»; attivare corsi per i cittadini sulle tecniche di coltivazione più sostenibili; aumentare i giardini verticali, le coperture verdi e le zone di ombreggiatura; sviluppare politiche di pavimentazione verde e di suolo permeabile in sostituzione del cemento; riaprire le rogge per abbassare la temperatura della pavimentazione del centro. Sono solo alcune delle indicazioni contenute nelle dieci macro raccomandazioni a cui sono giunti i 47 residenti che a giugno hanno partecipato alla prima simulazione di un’assemblea di cittadini per il clima. Un unicum nel panorama trentino ma non certo in quello nazionale e internazionale, dove questi strumenti di democrazia partecipativa sono sempre più diffusi, soprattutto (ma non solo) quando si tratta di capire assieme come mitigare e adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico.
I risultati di questo primo esperimento trentino, riportati in un report di 56 pagine ricco di proposte, numeri e riflessioni, saranno presentati questa sera alle 18 a Palazzo Geremia in via Belenzani a Trento, in un evento di restituzione dell’esperienza realizzata dal museo in collaborazione con il Comune di Trento e la partecipazione dell’Università di Trento e di Extinction Rebellion Trentino Südtirol. L’incontro sarà moderato da il T quotidiano.
Alla simulazione hanno preso parte 47 cittadine e cittadini, affiancati da una ventina di tecnici ed esperti. In totale il progetto ha visto l’invio di duemila lettere di invito a partecipare alla simulazione ad altrettanti cittadini sorteggiati in qualità di partecipanti rappresentativi per genere, età e area di residenza. Di questi, 120 si sono detti interessati, 56 hanno dato conferma di partecipazione e 47 hanno poi effettivamente preso parte alla simulazione.
Tre le giornate di lavoro (il 20, 27 e 29 giugno) su altrettanti temi, individuati in precedenza dagli organizzatori: la mobilità sostenibile, l’energia e la gestione del verde urbano. In un primo momento i partecipanti sono stati formati sui temi su cui erano chiamati a esprimersi, affinché avessero davvero contezza di quanto il Comune stia (o non stia) facendo in materia di ambiente nei tre settori. È stato solo a quel punto che i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi tematici, dai quali sono emersi le raccomandazioni poi discusse da tutta la plenaria. Per essere approvate le proposte dovevano ottenere almeno il 75 per cento dei voti.
«Ora la speranza – spiegano i promotori – è che l’esperienza riassunta in questo report possa fornire elementi per valutare se un’assemblea dei cittadini e delle cittadine per il clima possa divenire un utile strumento per ampliare la partecipazione e l’efficacia delle scelte future sulle politiche ambientali della città di Trento». Non a caso questa sera il report non sarà solo presentato, ma anche consegnato ufficialmente all’assessora comunale con delega in materia di transizione verde e partecipazione Giulia Casonato, affinché l’amministrazione comunale avvii una valutazione dello strumento delle assemblee dei cittadini come mezzo aggiuntivo per potenziare la partecipazione democratica alle politiche ambientali locali. Se la decisione dovesse basarsi solo sull’esperienza dei 47 partecipanti, la risposta sarebbe un deciso «sì»: il voto dato dai cittadini coinvolti rispetto al valore del tempo speso per questo progetto ha raggiunto una media di oltre otto punti su dieci e il 71 per cento ha sostenuto che il tempo a disposizione fosse appena sufficiente per trattare gli argomenti proposti e che avrebbe preferito che il lavoro durasse più a lungo.