Tragedia

mercoledì 10 Luglio, 2024

Non riconosce i soccorritori che lo fermano con il taser: morto un uomo

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L'intervento dei carabinieri era stato richiesto dalla persona stessa, trovata in stato confusionale

Aveva chiamato il Numero unico per le emergenze 112 per chiedere aiuto nella nottata di ieri, martedì 9 luglio, l’uomo che ha perso la vita ieri a Colle Isarco. Da quanto emerso dalla ricostruzione degli inquirenti, l’uomo aveva chiamato i soccorsi per segnalare la presenza di persone non meglio precisate fuori dalla sua stanza. I carabinieri immediatamente intervenuti insieme al personale sanitario, hanno provato ad accedere all’appartamento ma l’uomo, in evidente stato confusionale dovuto presumibilmente all’uso di alcool e stupefacenti, si è rifiutato di aprire urlando frasi sconnesse e lanciando il mobilio all’interno della stanza. Neanche le rassicurazioni, effettuate dall’operatore della Centrale operativa dei carabinieri di Vipiteno chiamato ripetutamente dallo stesso uomo, che confermavano quelli fossero «veri» carabinieri arrivati per aiutarlo, lo hanno calmato. Anzi, a un certo punto, l’uomo si è lanciato dalla finestra, da un’altezza di circa 2 metri e mezzo. Nonostante la violenta caduta, si è rialzato e subito si è scagliato contro i carabinieri, pare, nel tentativo di aggredirli inveendo contro di loro e costringendoli a utilizzare il dispositivo a impulsi elettrici «taser» in dotazione. L’uomo ha continuato a opporre resistenza e per questo i militari lo hanno immobilizzato a terra per permettere così ai sanitari di procedere alle cure del caso ed evitare che lo stesso potesse continuare ad essere pericoloso sia per sé sia per gli altri. Dopo alcuni minuti l’uomo ha accusato un malore. Il medico d’urgenza già presente sul posto ha effettuato le manovre di rianimazione, ma l’uomo è deceduto per un arresto cardio circolatorio dopo oltre un’ora. Durante la perquisizione nella stanza i carabinieri hanno trovato alcune dosi di stupefacente, probabilmente cocaina e alcoolici vari ritenuti, con probabilità, la causa del grave stato di agitazione e di confusione in cui versava l’uomo. Lo stesso, residente fuori provincia, già in passato si era reso protagonista di episodi simili. Le cause del decesso sono, tutt’ora, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria che ha disposto l’autopsia nell’ambito di un procedimento penale aperto a carico di ignoti.