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sabato 23 Novembre, 2024
di Tommaso di Giannantonio
Meno compiti a casa, stop alle comunicazioni fuori orario e paletti all’utilizzo degli strumenti digitali (e-mail, registro elettronico e piattaforme didattiche varie). L’assessora all’istruzione Francesca Gerosa detta le linee guida per il «benessere a scuola nell’era digitale», approvate ieri dalla giunta provinciale. «Dobbiamo promuovere una disconnessione salutare tra scuola e famiglia, e valorizzare il tempo libero dei nostri ragazzi», ha spiegato in conferenza stampa, accompagnata dalla dirigente generale del Dipartimento istruzione Francesca Mussino, dal sovrintendente scolastico Giuseppe Rizza e dal direttore di Iprase Luciano Covi.
La stretta sui compiti
Lo ha sempre detto, sin dalle sue prime settimane da assessora. «Dobbiamo garantire il diritto alla disconnessione». E ora Gerosa è passata ai fatti: «Le linee guida saranno subito operative, già da lunedì».
Le raccomandazioni sui compiti ricalcano le circolari firmate dall’assessora per le scorse vacanze di Carnevale e Pasqua. «La quantità di compiti — recitano le linee guida — deve essere ragionevole e proporzionata all’età e alle capacità degli studenti e al numero di giorni di sospensione delle lezioni, nel rispetto del tempo libero e delle esigenze familiari».
Tradotto: bisogna dare pochi compiti. Pure il tempo necessario per fare le attività a casa deve essere proporzionato: «I docenti avranno cura di definire i tempi di consegna dei compiti secondo tempistiche coerenti alle attività programmate».
Non solo. Sia i compiti sia le verifiche devono essere programmate in maniera coordinata tra i docenti della stessa classe, «per evitare sovraccarichi». «La scuola è la priorità per gli studenti — ha sottolineato Gerosa — ma esiste anche un tempo non scuola in cui i ragazzi devono poter stare con la famiglia, con gli amici e magari devono poter anche oziare».
Meglio il vecchio diario
Basta comunicazioni fuori orario. «Le indicazioni sui compiti a casa devono essere date nelle ore di lezione». L’assessora è stata netta anche sull’assegnazione dei compiti: «Qualora si usi il registro elettronico o le piattaforme digitali, l’inserimento deve essere effettuato sempre entro la fine dell’ora o al massimo entro la fine della giornata scolastica. Noi suggeriamo di dare i compiti attraverso il diario cartaceo per sviluppare l’autonomia e la responsabilità degli studenti», ha aggiunto.
Stabilire le fasce orarie
Fin qui siamo nel campo delle raccomandazioni. Ma le linee guida prevedono anche indicazioni pratiche ben precise. Le scuole dovranno «fissare orari in cui né docenti né gli studenti siano raggiungibili tramite mail, messaggi o piattaforme digitali. Stabilire limiti temporali — recitano le linee guida — permette di preservare il tempo personale e familiare, anche dei docenti, riducendo il rischio di stress di iperconnessione». Vanno individuate fasce orarie anche per i colloqui con le famiglie.
I principi guida
Sono quattro i principi che hanno ispirato le direttive: la valorizzazione del tempo libero, l’autonomia nell’apprendimento, la qualità delle relazioni scuola-famiglia e l’equilibrio tra tempo scuola e tempo non scuola. «Se non viene regolamentato — ha considerato Rizza — il digitale può generare disfunzioni in tre ambiti: il tempo digitale può sostituire quello reale; gli strumenti digitali possono creare una confusione tra il ruolo della scuola e quello della famiglia; e in più possono avere un ruolo di distrazione. Pertanto bisogna governare questo processo».
Soddisfatto il presidente della Consulta dei genitori Maurizio Freschi: «I compiti dovrebbero essere un’opportunità aggiuntiva riservata a chi desidera approfondire o recuperare eventuali carenze. Gli effetti negativi derivanti da compiti non equilibrati non possono essere ignorati».
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