elezioni
giovedì 4 Luglio, 2024
di Donatello Baldo
La riunione di maggioranza comunale di lunedì scorso — al netto dei parziali distinguo di Verdi e Sinistra — ha dato il via libera alla riconferma di Franco Ianeselli, che sarà ricandidato come sindaco nelle elezioni comunali del prossimo anno. Nella stessa riunione si è poi capito come si vorrà organizzare l’intera coalizione, che parte da un assunto: «Le elezioni europee hanno dimostrato che in città la componente di sinistra c’è ed è forte, ma non sufficiente». Il Pd è risultato il primo partito, mentre Alleanza Verdi Sinistra è balzata al 10%: «Serve ora allargare al centro, presidiare il campo dei moderati», spiegano dalle parti di Palazzo Geremia, anche se ufficialmente Ianeselli non parla in questa fase, lasciando alla coalizione il confronto e il dibattito sui temi e sulle strategie.
La lista «Ianeselli Sindaco»
La prima novità è la riproposizione della lista del sindaco. Che c’era anche nel 2020, anche se nel logo c’era scritto «Insieme per Trento». Ora com’è stato per la Lista Fugatti presidente alle elezioni provinciali e per la Lista Lui Sindaco alle elezioni comunali a Rovereto, per le comunali di Trento verrà varata la Lista Ianeselli Sindaco, scritto nel contrassegno. A Palazzo Thun Insieme per Trento aveva eletto un bel gruppo, ora sono rimasti Monica Baggia, Francesca Fiori e, subentrato a Anna Raffaelli, Assoul El Barji, mentre Paolo Piccoli è passato a Campobase.
«C’è tutta l’intenzione di proseguire questa esperienza — dice Baggia — che ha dimostrato di saper catalizzare il voto di chi anche nell’area del centrosinistra non si identifica con un partito ma sceglie la professionalità e la competenza del singolo candidato. Riproporre la lista — conclude — significa rimarcare la soddisfazione per come si è lavorato e il desiderio di portare a realizzazione quanto impostato». E tra i candidati sembra possa esserci anche l’ex autonomista Alberto Pattini, entrato con il Patt ma che non condivide il «pregiudizio» del Patt contro Ianeselli ora che governa con Fugatti.
Campobase, Piccoli, Carli e Pedrotti
Dicevamo di Piccoli che è passato a Campobase, lista che nel 2020 non c’era ma che è riuscita a diventare gruppo consigliare nel corso della consiliatura. Gruppo che ha attirato a se Alberto Pedrotti che eletto nel Patt lo ha lasciato per la svolta di centrodestra alle provinciali, e Marcello Carli, che da competitor di Ianeselli alle elezioni è poi entrato in maggioranza. Piccoli, Pedrotti e Carli tenteranno un secondo giro, sperando che le tre punte possano portare ad un buon risultato, almeno come quello delle ultime provinciali.
Futura, forse nel Pd o forse no
In coalizione, senza dubbio — e non come a Rovereto con Officina Comune — ma dentro o fuori il Pd? Questa è la domanda che divide Futura. Sembra che la prima ipotesi sia quasi scontata, perché è difficile mettere assieme una lista e perché Paolo Zanella è entrato nel Pd a livello provinciale. «Futura è stata un’esperienza politica importante, innovativa sui temi e sulle persone, per il Trentino e per la città di Trento», dice il consigliere Nicola Serra. «Dopo 7 anni il contesto politico nazionale e locale è mutato, si ragionerà su come contribuire per proseguire il lavoro iniziato in consiglio con Franco Ianeselli, cercando di essere incisivi su metodo, valori e temi. Ragioneremo con il gruppo di Futura e con l’assemblea cittadina e ci confronteremo con il Pd per capire come fare meglio per la città».
Azione sarà con Casa Autonomia
Altra novità all’orizzonte, quella del tandem Azione-Casa Autonomia. I due partiti hanno già sperimentato l’unità alle elezioni europee e sembra che anche alle elezioni comunali si scelga l’unità: «Ad oggi — mette però le mani avanti Massimiliano Mazzarella, coordinatore cittadino di Azione — non c’è nessun accordo, sarebbe sbagliato darlo per scontato perché sarà il frutto di un confronto. Ma come Azione l’idea è quella di allargare il nostro perimetro a una dimensione territoriale. E Casa Autonomia — ammette Mazzarella — è sicuramente la prima forza con cui ci confronteremo. Nell’esperienza delle europee ci siamo trovati bene, benissimo, sui temi e sui progetti».
Chi entra e chi esce
Come accennato per Futura, è sempre più difficile trovare candidati pronti a mettersi in gioco. E va pure considerato che alcuni sono a fine carriera. Tra questi una delle punte del Pd, Italo Gilmozzi, che per i regolamenti interni ai dem non potrà più fare il consigliere. Si cercano quindi candidati di peso, ed è sempre più gettonato il nome dell’ex direttore del Muse Michele Lanzinger.