Sociale
lunedì 28 Novembre, 2022
di Simone Casciano
8 milioni e 820mila euro in tre anni, questi i fondi stanziati dal comune di Trento per finanziare un sistema integrato di servizi per bambini, giovani e famiglie del territorio. La novità è che la giunta punta sulla co-progettazione assieme agli enti del terzo settore. Il progetto sarà finanziato per almeno un 5 per cento dai soggetti partner, l’avvio delle attività è previsto per l’1 settembre 2023. Attualmente i servizi per famiglie e ragazzi raggiungono un’utenza di circa 3000 persone, i ragazzi e i bambini seguiti direttamente dal servizio sociale sono 160.
A titolo di esempio saranno attivati interventi territoriali socio-educativi per bambini e ragazzi, interventi di animazione culturale, interventi di accompagnamento alla genitorialità, di conciliazione famiglia-lavoro, di ascolto e aiuto alla dimensione emotiva e psico-sociale della persona, interventi a favore dei giovani sia a livello individuale che di gruppo. «La scelta di coprogettare – spiega il comune in una nota – si fonda sul riconoscimento di un cambio di paradigma nei rapporti fra pubblico e privato che nel corso degli ultimi anni è passato, in particolare in ambito sociale, da logiche competitive a logiche di collaborazione fra ente pubblico, garante dell’interesse generale, ed enti del terzo settore portatori di conoscenze e competenze, distintive e specifiche in termini di vicinanza e prossimità alla cittadinanza». L’obiettivo è quello di dare vita a un sistema integrato di servizi e interventi per bambini, giovani. La sfida è quella di passare dall’affidamento dei servizi alla costruzione di un sistema capace di rispondere in forma organica ai problemi sociali che riguardano le persone.
Sono invece 7 milioni e 350mila euro i fondi stanziati sempre dal comune di Trento, nel quinquennio 2023-2027, per gli interventi di accompagnamento al lavoro di minori di 16 anni almeno, giovani, persone con disabilità e adulti in situazione di svantaggio. La Giunta ha contemporaneamente approvato gli atti per la procedura di accreditamento degli enti prestatori degli interventi. Nel corso del 2022 le realtà finanziate dal comune hanno seguito 196 persone, 101 adulti e 95 minori e giovani. Alla data odierna sono 87 gli utenti inseriti in percorso di accompagnamento al lavoro. Il forte investimento deciso dal comune muove i suoi passi dalla consapevolezza che non solo l’articolo 3 della Costituzione sancisce che è «compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana», ma che sono gli enti locali i primi chiamati a farlo. Il catalogo dei servizi socio-assistenziali declina questo impegno in tre categorie: laboratori per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi, tirocini di inclusione sociale in azienda e centri del fare. Due gli obiettivi da raggiungere: formazione al lavoro e potenziamento della dimensione sociale della persona. Si punta a raggiungerli, scrive in una nota il comune, attraverso «un’esperienza in un “ambiente protetto” che favorisca lo sviluppo di capacità e competenze trasversali, relazionali e lavorative, nonché l’acquisizione di abilità pratico – manuali». Gli utenti durante il percorso riceveranno un’indennità. Per gli inserimenti nei laboratori sarà a carico dell’amministrazione comunale, mentre per i centri del fare sarà responsabilità del soggetto prestato. È prevista l’istituzione di un elenco aperto, suddiviso in tre sezioni corrispondenti alle tre diverse misure. L’auspicio è che l’attivazione di questi tirocini porti alla nascita di una rete di imprese solidali e di un territorio «inclusivo».