Circonvallazione

martedì 19 Marzo, 2024

Comune di Trento e Provincia in pressing sul ministro Salvini: «Al bypass serve un commissario»

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L’attuale incaricata, Paola Firmi, concentrata sul passante di Firenze è sempre più distante «Manca un raccordo tra committente e territorio»

Comune di Trento e Provincia non sono né i committenti, né gli esecutori del bypass ferroviario di Trento. Sono semplicemente le due amministrazioni pubbliche chiamata a gestire la presenza dell’opera sul territorio e verificare, attraverso i propri uffici tecnici, la correttezza delle varie fasi. Forse è banale dirlo, ma è importante sottolinearlo perché molte volte, troppe secondo le amministrazioni pubbliche, Comune e Provincia si sono trovate nella posizione di dover fornire aggiornamenti sullo stato di lavori che non li vedono coinvolti direttamente. L’opera infatti è finanziata dalla stato, gestita da Rfi ed eseguita dal consorzio Tridentum. A fungere da referente dell’opera dovrebbe essere la commissaria Paola Firmi, ma il condizionale è d’obbligo.
Un commissario assente
Questo perché Firmi è anche amministratrice delegata di Infrarail Firenze Srl, la società costituita per la realizzazione del passante del capoluogo toscano. E più passano i mesi più la sua attenzione è concentrata su quell’opera, lasciando il bypass di Trento decapitato di una figura fondamentale che dovrebbe fungere da punto di raccordo tra il committente e il territorio. «Effettivamente emerge il bisogno di una maggiore presenza commissariale sul tema» riconosce Roberto Andreatta, dirigente del dipartimento ambiente della Provincia. Se il tecnico riconosce le criticità i politici si sarebbero rivolti direttamente al Ministero dei Trasporti
La richiesta
Per i motivi sopra elencati, infatti, Provincia e Comune, hanno presentato al Ministro Salvini una richiesta comune: nominate un nuovo commissario.
Quello di cui c’è bisogno, hanno spiegato, è una persona che si dedichi completamente all’opera. Così da avere un commissario che possa operare al pieno delle sue funzioni. Aggiornando Provincia e Comune, ma anche media e popolazione, sullo stato di avanzamento dei lavori. Che possa sollecitare gli uffici romani quando le pratiche sembrano bloccate. Che sia un punto di riferimento per il territorio e di confronto con Rfi. La richiesta è che la nomina arrivi quanto prima. «Serve una persona capace di rasserenare, informare e sollecitare», dicono in coro da Comune e Provincia. Il rischio, altrimenti, è un aumento dello scollamento tra l’opera e il territorio in cui è inserita.
Lo stato dei lavori
E della necessità di un commissario parla anche lo stato dei lavori. Da settimane, ormai, era attesa la Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte del Ministero dell’Ambiente. Una volta ottenuto il Via infatti possono iniziare i lavori di parte A, quelli agli imbocchi a Trento nord e Trento sud della galleria, propedeutici poi allo scavo della stessa. La pratica è quasi chiusa mancano le verifice di ottemperanza legate ai punti 1, 5 e 8. Rispettivamente al primo punto fanno riferimento prescrizioni legate al rumore, alle acque superficiali e a quelle sotterranee. Al punto 5 le vibrazioni, mentre il punto 8 definisce lo scambio di informazioni per il monitoraggio. In entrambi i casi Rfi ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente le integrazioni richieste, validate, dove necessario, anche da Appa. Ancora però non è arrivata la validazione ministeriale definitiva. Finché non arriva il Via i lavori non possono partire. Cosa manca? Perché queste lungaggini? Domande a cui un commissario potrebbe e dovrebbe rispondere.