Politica
venerdì 1 Marzo, 2024
Concorso per direttori con criteri discutibili. Scontro in Consiglio provinciale
di Donatello Baldo
La minoranza denuncia: «Norma discriminatoria»

La variazione di bilancio — che le minoranze definiscono «vuota» — farà il suo passaggio in Consiglio provinciale la prossima settimana. Su un punto è però previsto lo scontro, quello che riguarda un articolo della legge che prevede un concorso pubblico per l’accesso alla qualifica di direttore d’ufficio. «L’articolo — spiegava il dem Paolo Zanella quando ancora l’iter della proposta di legge era in Commissione — presenta profili discriminatori rispetto all’accesso equo al concorso». Ecco perché: «Perché riserva quote per chi già ricopre il ruolo di direttore d’ufficio». Zanella di riferisce alle nomine avvenute in deroga al concorso: «Nomine che sono state fatte in modo discrezionale, diretta, dalla politica. Posto — aggiunge — che non dubito che tra tutti questi ci siano persone meritevoli». La minoranza chiede in ogni caso di modificare l’articolo, impedendo corsie preferenziali a chi è stato messo in quei ruoli in modo quasi «fiduciario».
I sostituti direttori nominati in via «discrezionale» sono quasi un’ottantina e ora il concorso che si vorrebbe bandire viene giudicato dall’opposizione come «fittizio». Alle persone nominate in quei ruoli verrebbe fatto «un concorso su misura». Una specie di sanatoria.
Anche perché c’è una riserva di posti, un 15% per chi già ricopre questa posizione. E c’è il tema delle materie d’esame, solo due invece delle quindici mediamente previste per un concorso ordinario. Questo, con l’accumulo dei titoli di servizio e con la riserva di posti, porterebbe un vantaggio su altri candidati. Da qui l’accusa che la norma contenga «profili discriminatori» come affermava il consigliere provinciale Paolo Zanella.
L’approvazione del disegno di legge preoccupa anche il mondo della Pubblica amministrazione, e sta mobilitando anche qualche aspirante direttore che vorrebbe candidarsi a quel ruolo partendo però alla pari con tutti gli altri. Sta infatti girando una lettera, inviata alle redazioni ma recapitata anche ai consiglieri provinciali, in cui un «ben informato» spiega il suo punto di vista: «La scelta di questo concorso appare del tutto coerente con una strategia di assalto e occupazione della pubblica amministrazione trentina. Da una parte — si legge nel testo — si garantisce ai nominati sostituti l’accesso definitivo e facilitato al posto di direttore, fino alla pensione e con i relativi emolumenti mediante una procedura fittizia. Dall’altra la giunta si garantisce uno stuolo di soggetti, collocati in ruoli apicali, a lei legati da ovvi rapporti di fedeltà e riconoscenza ma dubbia terzietà».
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