Il caso

venerdì 13 Settembre, 2024

Condanna bipartisan della politica alla lettera di Ebner su Camera di Commercio: «Un’ingerenza»

di

L’assessore Gottardi: «Decide il Consiglio». Il Pd: «Paccher ci tuteli». Il Patt: vergogna

La lettera inviata al presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher da parte dei presidenti delle Camere di commercio di Trento e Bolzano, Andrea de Zordo e Michl Ebner, ha suscitato reazioni forti: «Una grave ingerenza». I due firmatari chiedono infatti a Paccher «che le proposte di modifica alla normativa vigente non vengano apportate». Riferendosi alla proposta di modifica contenuta nel disegno di legge del consigliere del Pd Andrea de Bertolini, che dopo il «golpe» avvenuto nell’elezione della giunta camerale di Trento, che ha estromesso Confindustria e Confesercenti, ha presentato un testo che andrebbe a inserire nella legislazione attuale la giusta rappresentanza di tutte le componenti del mondo economico all’interno dell’organismo di governo delle Camere di commercio. La libera iniziativa legislativa, la prerogativa di un componente di un’assemblea elettiva, che viene di fatto contestata. E il pressing è proseguito, perché ieri Ebner e De Zordo hanno portato le loro vibranti critiche direttamente a Paccher, che li ha ricevuti con tutti i crismi istituzionali e con l’immancabile photo opportunity.
Pressing ad alto livello
«Gli enti camerali — afferma una nota del Consiglio regionale — hanno ribadito con fermezza che la norma proposta minerebbe le competenze del Consiglio camerale, l’organo più rappresentativo delle Camere di Commercio e porterebbe a una rappresentanza squilibrata del sistema economico, sollevando anche dubbi di costituzionalità e di democrazia». Paccher ha rinviato all’iter legislativo previsto per ogni disegno di legge, esprimendo «l’impegno a segnalare la necessità di un’audizione delle Camere di Commercio in sede di Commissione legislativa» e ribadendo «la disponibilità ad una collaborazione fra le due Camere e il Consiglio regionale».
Ferrari incredula
«Ma che tempi stiamo vivendo, cosa succede al sistema economico trentino?» si chiede la deputata trentina Sara Ferrari di fronte a queste pressioni. «Per anni — continua l’esponente dem — la Provincia di Trento ha goduto di una coesione sociale che ne ha fatto una comunità forte e solidale. Così il dialogo dei membri delle istituzioni con i rappresentanti delle categorie economiche e professionali è sempre stato fluido e costante, anche aspro, ma certamente costruttivo». Ricorda però quanto successo nelle scorse settimane, «la conflittuale vicenda della Camera di commercio». E aggiunge: «Se ciò che una volta avveniva attraverso il buon senso oggi necessita di un vincolo legislativo, per comporre con la massima rappresentatività un organismo finanziato dal sistema pubblico, il segnale è già di per sé preoccupante, senza che ci si aggiunga un intervento a gamba tesa dei Presidenti delle Camere di Commercio contro l’iniziativa legislativa di singoli consiglieri e in spregio alle prerogative del Consiglio regionale, eletto dal suffragio popolare».
Maestri: «Ingerenza»
«Con l’obiettivo di porre in evidenza una supposta ingerenza della politica negli “affari” delle Camere di commercio di Trento e Bolzano, i presidenti delle stesse si ingeriscono nella politica, in un tentativo di censura di chi, democraticamente eletto, esercita solo il suo diritto/dovere di proposta politica», afferma la consigliera del Pd Lucia Maestri. E interviene anche nella sua veste di componente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale: «A fronte di una presa di posizione che mira a ledere il diritto di proposta dei consiglieri regionali, non posso esimermi dal formulare un appello al presidente Paccher affinché voglia tutelare il Consiglio e i suoi componenti, esposti ad un attacco carico di protervia e di arroganza che testimonia un’idea autoritaria ed una supposta lesa maestà». Maestri legge nelle richieste di Ebner e De Zordo «una richiesta di limitazione dell’autonomo esercizio della funzione politica dei consiglieri regionali e dell’Aula stessa».
I dubbi dell’assessore
Anche l’assessore provinciale Mattia Gottardi commenta la lettera e le pressioni dei presidenti delle Camere di commercio: «Penso che i consiglieri abbiano la massima legittimazione a fare le loro proposte di legge, e che il Consiglio nella sua autonomia abbia la capacità di valutarle e a dare un suo vaglio di costituzionalità senza che questo sia indotto da altri. Peraltro — aggiunge Gottardi — credo fosse più opportuno esprimere le loro posizione nelle audizioni previste nell’iter di ogni disegno di legge». Ebner e De Zordo chiedono di non modificare la norma, e su questo Gottardi taglia corto: «Ognuno dice quello che ritiene opportuno, ed è legittimo, ma è il Consiglio l’unico legittimato a decidere su una proposta di legge».
Maggioranza divisa
Cerca di spegnere l’incendio Mirko Bisesti: «Ne dobbiamo ancora parlare a livello di maggioranza regionale, ma credo — afferma il consigliere leghista — che in un territorio piccolo come il nostro le fratture debbano essere ricomposte con il dialogo, non con l’imposizione di norme. Non credo sia opportuno codificare come debba comportarsi una Camera di commercio al suo interno, anche se auspico che quell’ente si possa mettere d’accordo affinché tutte le sue componenti si sentano rappresentate». L’autonomista Walter Kaswalder guarda invece al metodo: «Che qualcuno si intrometta così nel processo legislativo è una vergogna». I presidenti delle due Camere di commercio eccepiscono sulla legittimità della proposta normativa anche da un punto di vista giuridico: «La proposta di de Bertolini è ben studiata, corretta da un punto di vista formale. E io la appoggio convintamente».