Università
domenica 17 Novembre, 2024
di Gabriele Stanga
«Impedire il volantinaggio di una lista è un gesto da condannare. Credo nel dissenso ma non fare entrare chi ha una posizione che non piace non può diventare la modalità per esprimerlo». Così il sindaco di Trento Franco Ianeselli si è pronunciato sui fatti dell’altro ieri in via Verdi, quando alcune decine di contestatori hanno impedito l’ingresso a Sociologia dei candidati di Azione Universitaria. «Fuori i fascisti dall’università», lo slogan rivolto al movimento studentesco che orbita nell’area di Fratelli d’Italia. Azione, però, aveva ricevuto l’autorizzazione ad effettuare volantinaggio all’interno del dipartimento in vista delle elezioni universitarie del 19 e 20 novembre.
L’università risponde
Sul posto, oltre alla Digos si sono recati il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian e il direttore del Dipartimento di Sociologia Marco Brunazzo, che hanno cercato di mediare. E che oggi si uniscono al coro di condanna: «È un episodio grave – commenta Deflorian – che non può essere né scusato né tollerato. Per questo faremo tutto il possibile per evitare che fatti simili si ripetano e stiamo valutando provvedimenti disciplinari, che vanno dall’ammonizione alla sospensione per un certo periodo dalle attività universitarie». Si allinea Brunazzo: «È stato un brutto pomeriggio, che non fa bene alla democrazia universitaria. Il banchetto di Azione era regolarmente autorizzato e vanno evitati episodi di questo tipo. Valuteremo insieme al rettore come procedere per garantire un clima diverso. Questa campagna elettorale non è stata particolarmente serena».
Gruppo fuori dalle liste
Il direttore di sociologia sottolinea, però, che «il gruppo che ha impedito l’ingresso non ha nulla a che fare con le liste che si sono presentate, le quali, anzi, hanno preso le distanze. Mi auguro che alle elezioni non ci siano problemi e al momento non li vedo». Anche il rettore conferma poi che i responsabili «non si riconoscono in nessuna organizzazione studentesca. Sono vicini agli anarchici ma non strutturati come gruppo».
Reazioni della sinistra
A commentare oltre al sindaco, è stato il segretario di Cgil Trentino Andrea Grosselli, con un lungo post sui social: «Le porte dei luoghi della cultura devono restare sempre aperte, chi impedisce a qualcuno di parlare perché di vedute diverse ne tradisce il senso profondo di confronto tra idee. La condanna deve essere unanime e forte», le sue parole. Nel suo discorso, spiega, però che «perché gesti di questo tipo non accadano più non serve una sentenza penale ma l’impegno di tutti coloro che credono davvero nella democrazia». E anche su questo punto trova l’accordo di Ianeselli che invita a «non sminuire ma dare giusta misura della questione. Atteniamoci a quello che è successo e non facciamo forzature». Il sindaco ribadisce, poi, la propria condanna: «Azione non è la mia parte politica ma non è questo il modo di agire in democrazia. Questi gruppi si arrogano il diritto di parlare per tutti, era capitato anche in occasione di un mio intervento sul bypass, dove ero stato costretto ad andarmene scortato dalla Digos».
Azione e Fdi
Ma il primo a reagire è stato il coordinatore di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che ha annunciato un’interrogazione parlamentare e parlato di «una giornata di violenza di fronte alla quale tutte le autorità pubbliche sono rimaste a guardare senza muovere un dito». Visione condivisa dalla presidente di Azione Universitaria Giulia Clara Balestrieri: «Avevamo il permesso di fare il banchetto da parte del direttore Brunazzo. Un cordone di studenti e anarchici del Cur e del Bruno ci ha impedito di entrare, con spinte e insulti». Quindi Azione ha chiamato il rettore che ha assicurato il proprio intervento. «Si è presentato, però, dopo 3 ore e la Digos non è intervenuta su sua richiesta – chiosa Balestrieri – Ci siamo sentiti delusi e abbandonati dall’università e dalle forze dell’ordine che non sono intervenute per sgomberare. Così noi che ne avevamo diritto non siamo entrati ed è passato il messaggio che con la violenza si può ottenere ciò che si vuole». Sul punto risponde Deflorian: «Si devono tutelare i diritti ma bisogna anche agire con responsabilità. Ieri non c’erano le condizioni per forzare un ingresso. Per questo d’accordo con le forze dell’ordine abbiamo deciso di annullare il banchetto».
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