Economia
venerdì 19 Luglio, 2024
di Redazione
È stato siglato oggi, venerdì 19 luglio, nella sede della Federazione a Trento il testo dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto integrativo provinciale (CIP) della cooperazione sociale trentina. Entrerà in vigore da settembre, salvi alcuni istituti specifici. Gli aumenti retributivi rappresentano un punto di svolta significativo. Il contratto introduce infatti aumenti retributivi e una maggiore flessibilità per i dipendenti, migliorando nel suo complesso le condizioni lavorative. In totale l’incremento economico registra un rialzo superiore al 6% sul totale della retribuzione, che si aggiunge al 13,4% previsto dal contratto nazionale. Complessivamente a regime l’incremento sfiora il 20%. Inoltre, è stato definito un premio di risultato con un importo massimo di 300 euro lordi, basato su specifici indicatori economici e performance aziendali, che premia il contributo dei dipendenti al successo dell’azienda. Maggiore flessibilità, poi, è prevista nei turni per i servizi a domicilio. Una delle principali novità è appunto l’introduzione di una disciplina specifica per la Banca delle Ore, sistema che consente ai lavoratori di accumulare e recuperare le ore straordinarie nel corso di un anno solare, permettendo una gestione più equilibrata del tempo.
L’ipotesi di accordo sarà presentata ora alle cooperative sociali, che si incontreranno entro i primi giorni di agosto per valutare il testo e per approvarlo (o non approvarlo).
Gli aumenti da gennaio 2025
Il contratto riguarda il personale delle cooperative sociali che svolge attività in ambito socio-sanitario, socio-assistenziale, educativo dei nidi di infanzia e nell’educazione scolastica. L’intesa arriva dopo 18 anni dalla precedente scadenza, ed una trattativa avviata nel 2019 che, dopo la pandemia e la ripresa della possibilità degli incontri in presenza, ha visto infine la chiusura dei lavori. Troverà applicazione a partire dal primo gennaio prossimo per la parte economica.
«Questo accordo, frutto di un lungo e impegnativo percorso, migliorerà significativamente la qualità del lavoro dei nostri operatori, ed avrà ricadute positive anche sui servizi erogati dalle nostre cooperative — commenta Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina — Grazie alla proficua collaborazione con la Giunta provinciale sono state ottenute le risorse necessarie per riconoscere gli aumenti contrattuali, risultato che dimostra l’impegno dell’Ente pubblico sostenere un settore strategico come quello del welfare».
Sindacati soddisfatti
Anche il referente sindacale della Federazione, Italo Monfredini, commenta positivamente l’accordo che riguarda 8mila lavoratrici e lavoratori: «Non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, ma c’è la concreta prospettiva che ci porterà a raggiungere la soddisfazione dei lavoratori e delle imprese, e soprattutto degli utenti». le parole di Monfredini. «Ci sono voluti 18 anni di attesa e una trattativa lunga quasi un anno per arrivare finalmente al rinnovo. Così si valorizza un settore strategico per la tenuta della coesione sociale e il welfare» evidenziano Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl EE.LL. e Uiltucs che hanno siglato l’accordo con la Federazione della Cooperazione e che evidenziano come «l’indennità economica crescerà in media del 33%» e «si avranno aumenti compresi tra i 54 e i 71 euro lordi al mese».
Per Paolo Fellin, rappresentante delle cooperative sociali, «Non è una coincidenza che l’approvazione del testo avvenga proprio in concomitanza con la discussione e l’approvazione del Bilancio di assestamento della Provincia Autonoma. Questo settore — prosegue — dipende quasi interamente dalla finanza pubblica per le proprie attività. Abbiamo agito con prudenza per evitare di creare un elenco di desideri irrealizzabili, cioè una serie di disposizioni che, per mancanza o insufficienza di finanziamenti, non potrebbero essere attuate».
Attenzione al tema flessibilità
Le parti riconoscono alla Giunta provinciale di aver trovato i fondi per sostenere gli aumenti contrattuali del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro (che per il biennio 2024 – 2025 ammontano a circa un + 13,4%); un passaggio per nulla scontato.
Per quanto riguarda il Contratto integrativo, le risorse non sono ancora del tutto sufficienti a coprire i maggiori costi, ma c’è un impegno della Provincia a reperire le risorse mancanti con la prossima legge finanziaria.
«Abbiamo cercato di migliorare in maniera significativa la qualità della vita lavorativa e anche non lavorativa, dedicando attenzione al tema della flessibilità che si scarica sulle spalle delle nostre socie e delle nostre lavoratrici», prosegue Fellin. «La necessità di concentrarsi attentamente sul tema della sostenibilità dell’impresa sociale ci ha portato a esplorare il ruolo attuale delle imprese sociali, rivelando l’importanza di recuperare una dimensione di collaborazione e partnership con l’ente pubblico che si è persa dalle politiche di risanamento finanziario dello Stato italiano degli anni ’90 a oggi»
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