La manifestazione

domenica 20 Ottobre, 2024

Copag, piogge e caldo estremo tagliano oltre un terzo della produzione di patate. Oggi la festa a Dasindo

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Il direttore Luca Armanini: «L’annata 2024 si è rilevata complicata e impegnativa»

A Dasindo, nel cuore del Lomaso, questa domenica è stata dedicata alla «Festa della patata». Da oltre tre lustri è un appuntamento atteso e partecipato da un pubblico di tutte le età che, in ogni periodo dell’anno, apprezza i profumi e i sapori del prodotto simbolo del territorio. Una sola giornata ma dal ricco programma quella di oggi alla sede di Copag (Cooperativa produttori agricoli giudicariesi), che ha organizzato l’evento in collaborazione con l’Associazione festa agricoltura-Palio dei 7 Comuni di Vigo Lomaso e Dasindo.

Il taglio del nastro
All’evento inaugurale, dopo i vertici di Copag il presidente Walter Sebastiani e il direttore Luca Armanini, sono intervenuti il sindaco di Comano Terme Fabio Zambotti, l’assessore provinciale alla cooperazione Mario Tonina, e Mario Dalponte presidente dell’Associazione festa agricoltura. Presente, inoltre, Rodolfo Brochetti, consigliere di amministrazione della Federazione trentina della cooperazione.
Dopo il taglio del nastro si è tenuta la presentazione dei risultati delle prove varietali della patata 2024. È quindi seguito il pasto del mezzodì con polenta di patate, gnocchi, tortel e un ricco carrello di dolci. Musica live con Gisella e giochi gonfiabili per i più piccoli hanno caratterizzato il pomeriggio di festa.
«Per la pataticoltura trentina l’annata 2024 si è rilevata complicata e impegnativa – spiega Luca Armanini, direttore di Copag – Le piogge, da metà aprile alla prima decade di luglio, con bagnature continue e, soprattutto, una ridotta radiazione luminosa, hanno portato a una rilevante riduzione della produzione. Terminate le precipitazioni si è passati, da metà luglio, a giornate con temperature elevate in cui le piante di patata si sono fermate. Con temperature superiori ai 27°-30° gradi la vegetazione si arresta e non vi è alcuna crescita. Questo ha portato un notevole aumento delle difficoltà di gestione, con un incremento dei costi e dell’impegno richiesto per portare a termine il ciclo produttivo. A oggi, purtroppo, non tutti gli appezzamenti sono stati raccolti e siamo in attesa di una finestra di tempo clemente per ultimare le operazioni di scavo e raccolto».

La produzione attesa
Si attesterà su valori prossimi ma inferiori alle 30.000 quintali, con una riduzione nell’ordine del 35-40% rispetto alle 42.000/45.000 quintali attesi in base alle superfici investite. Per l’assetto varietale si conferma l’equilibrio delle ultime stagioni, con oltre l’80% di patate a pasta gialla, rappresentate principalmente dalle varietà Cicero, Jelly e Levante, un 18% a buccia rossa, principalmente delle varietà Alouette, e Camel e con una nicchia di patate a pasta bianca, rigorosamente di varietà Kennebec, molto apprezzata dalla clientela, in particolare ristoratori per la preparazione del tortel di patate.

Le altre varietà
«Vengono messe a dimora – spiegano i tecnici – alcune varietà con fini sperimentali per individuare quelle da coltivare nelle prossime stagioni, come la Camelia, a pasta gialla, o la Rudolph a pasta bianca e buccia rossa e, infine, alcune varietà in forte contrazione, poiché soppiantate da varietà più interessanti dal punto di vista agronomico ed organolettico, come ad esempio la famosa ma ormai superata Desireè a buccia rossa. Proprio da questo lavoro sono state selezionate due delle varietà che riempiono il magazzino della cooperativa Produttori agricoli Giudicariesi affiancando l’ormai storica Cicero. Sono la Levante, a pasta gialla e Aluoette, a buccia rossa. Sono resistenti alla peronospora e permettono una coltivazione ancora più sostenibile».

Non solo patate
«Per le altre produzioni della cooperativa si segnala un lieve ma costante incremento, su base annua, della produzione di noci – viene aggiunto – Quest’anno ha raggiunto i 30 quintali circa. Le mele sono in fase di ultimazione della raccolta: discreta quantità produttiva, con pezzature medio buone e una buona qualità. Infine le ciliegie e i mirtilli, anch’essi caratterizzati da una contrazione delle produzioni, sempre imputabili all’andamento meteo stagionale».