Bilancio 2023
martedì 20 Dicembre, 2022
di Marika Damaggio
Da un lato c’è la tensione politica che porta a una continua limatura dell’articolato, dall’altra ci sono le ricadute concrete della manovra di bilancio che dopo settimane di gestazione (e modifiche) è pronta per varcare l’Aula di Montecitorio. Il testo dovrà essere approvato entro il 31 dicembre per dribblare il rischio dell’esercizio provvisorio. Pensioni minime e rivalutazione, Cuneo fiscale, Reddito di cittadinanza, Superbonus condomini, Iva leggera anti caro-bollette, assegno unico e congedo, bonus cultura: sono diverse le misure messe in campo dal governo di Giorgia Meloni che, alla vigilia della discussione, ha depennato una delle misure più contestate. Sul Pos il governo ha scelto la via dello stralcio della norma che prevedeva il tetto minimo a 60 euro per gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici. L’emendamento depositato dal governo torna indietro: il Pos va accettato sempre, per qualunque cifra. Per un refuso, subito chiarito, la modifica cancellava anche l’innalzamento del tetto al contante da mille a cinquemila euro, che invece rimane. Ma quali sono, nel dettaglio, i provvedimenti in arrivo? Di seguito le risposte alle domande dei cittadini.
Cosa cambia per le pensioni?
Sale indicizzazione per pensioni 5 volte minima. Cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: viene portata dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2mila-2.500 euro). Mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5mila euro). L’aumento per le pensioni fino a cinque volte il minimo sale così da 153 a 162,8 euro (con il precedente schema del governo Draghi sarebbe stato di 172 euro).
Cos’è quota 103 e quali le novità?
La possibilità di accedere al pensionamento anticipato scatterà, nel 2023, con riferimento a quanti abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni. La somma dei due valori (62 + 41) restituisce come risultato 103, da cui, come intuibile, deriva la denominazione di «Quota 103». Il trattamento di pensione anticipata è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico.
E per le donne come cambia l’accesso alla pensione?
Per le lavoratrici resta in vigore la cosiddetta «Opzione donna», ossia la possibilità di anticipare la pensione a determinate condizioni. La manovra riduce infatti i criteri: possono beneficiare del pensionamento anticipato le invalide almeno al 74%, caregiver per un genitore non autosufficiente, licenziate o dipendenti di aziende considerate in crisi. Si potrà richiedere Opzione donna a 60 anni (prima erano 58). Chi ha un figlio può anticipare di un anno, chi ha due figli di più.
Cos’è la flat tax e cosa prevede la manovra?
Il termine flat tax, che si può tradurre con «tassa piatta», indica un sistema fiscale non progressivo basato su un’aliquota fissa, al netto di eventuali deduzioni fiscali o detrazioni. In altre parole, in un regime di flat tax viene appiattita la progressività dell’imposta e tutti i contribuenti versano in tasse la stessa percentuale del proprio reddito, indipendentemente da quanto guadagnano. Nella manovra viene confermato il regime forfettario per i professionisti ma viene innalzata da 65mila a 85mila euro la soglia di reddito per accedere all’agevolazione fiscale del 15%. Si tratta di un’ipotesi alleggerita rispetto all’innalzamento proposto dalle forze di destra in campagna elettorale, che avrebbe dovuto portare l’asticella a 100.000 euro. Il governo mira inoltre a istituire altre due forme di flat tax, una «sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40.000 euro e una al 5% sui premi di produttività fino a 3.000 euro, contro il 10% previsto attualmente, riservata ai lavoratori dipendenti.
Superbonus, cosa cambia per i condomini?
La proroga al 31 dicembre 2022 per poter beneficiare del Superbonus al 110% vale solo per i condomini, ma a condizione che la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre 2022. È quanto emerge dall’emendamento del governo alla manovra, che modifica le diposizioni del decreto aiuti quater. Per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, invece, la Cila deve essere stata presentata entro il 25 novembre. E per i condomini che al 25 novembre hanno effettuato la Cila le delibere assembleari devono essere state adottate tra il 19 e il 24 novembre 2022.
Bonus cultura: cosa cambia per i giovani?
In commissione Bilancio non arriveranno altri emendamenti del governo alla manovra ma la 18app, il buono di 500 euro da spendere tra gli altri in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri e musei sarà rivista. Lo assicura il sottosegretario al Mef Federico Freni arrivando a Montecitorio dove sono in corso le riunioni con le opposizioni. «Ci sarà una riformulazione».
Acquisto della casa, quali le agevolazioni?
Per favorire la ripresa del mercato immobiliare, fra i correttivi proposti dal governo, nei giorni scorsi è arrivata la detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di case ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023 direttamente dal costruttore.
Per i mutui cosa accade?
È stata ripristinata la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Un intervento importante, ha detto Giorgetti, soprattutto in questi giorni in cui tassi sono tornati a salire: «Oltre ad avere un impatto per la finanza pubblica riguarda tanti mutui a tasso variabile per le famiglie».
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