L'intervista

domenica 9 Marzo, 2025

Così porno e social frenano la sessualità dei giovani. L’esperta «Schiacciati dall’ansia praticano sempre meno»

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L'educatrice de Pretis: "Anziani più liberi, si prendono meno sul serio"

«La sessualità dei giovani oggi è distorta, vissuta all’insegna dell’ansia, del paragone con i modelli del porno e dei social. Il risultato? Stiamo vivendo una recessione sessuale: i giovani fanno meno sesso delle generazioni precedenti, l’età della prima volta si sta leggermente alzando. Sono precoci, ma solo nella realtà virtuale». Francesca de Pretis, educatrice sessuale, con un linguaggio semplice e diretto riflette sui sentimenti, amore compreso, e le relazioni sessuali in un’epoca in cui è opinione diffusa che i costumi sessuali siano più liberi. Insomma, in un mondo in cui c’è Tinder e le altre app per trovare partner di ogni tipo e orientamento, c’è un’enorme offerta di porno online gratis, c’è la diffusione delle chat, del sexting e lo sdoganamento della piattaforma OnlyFans, i giovani sono sempre più insicuri nei loro corpi e hanno più paure che desiderio. «Il sesso virtuale fa male a quello reale. L’abitudine a una sessualità sempre più esplicita su internet si traduce in una visione deviata del rapporto sessuale». Francesca de Pretis si occupa di sessualità a 360 gradi ma diversamente dal sessuologo non ha un obiettivo di tipo medico, non propone diagnosi e terapie, ma fa consulenze di tipo educativo, formativo e divulgativo. Così entra nelle scuole, dalle elementari all’università, e in tutti quegli enti dove c’è da formare alla relazione.
de Pretis la sessualità è una tematica estremamente complessa e per secoli è stata vincolata alla presenza di tabù, pregiudizi e stigma…
«Sì, sono trascorsi diversi anni dai primi segnali della rivoluzione sessuale. C’è una maggiore percezione del proprio corpo e del rispetto di quello degli altri, di una più netta distinzione tra piacere, consumo e riproduzione. I giovani d’oggi fanno l’amore, ne parlano, si informano, si compiacciono e si proteggono. Ma non tutto è così perfetto come sembra»
Prego.
«I giovani sono sempre più bombardati da immagini a carattere sessuale, spesso anche pornografiche e stereotipate, ma ciò non significa che non abbiano più nulla da imparare su una sessualità rispettosa. Al contrario, non sempre hanno a loro disposizione gli strumenti per gestire in modo consapevole e critico ciò che vedono o ascoltano. I ragazzi di oggi continuano a desiderare amore, amicizia e rispetto, e anche se molti tabù sono superati restano timidi e riservati di fronte al proprio desiderio»
I giovani come vivono il sesso?
«Libero, ma con ansia. C’è un grandissimo bisogno di essere rassicurati, sul piano fisico e su quello emotivo. È una normalizzazione del sesso che cercano, in un mondo ipersessualizzato si stanno tirando indietro: gli ultimi dati ci dicono che l’età della “prima volta” sta salendo intono ai 17 anni»
Quindi non è vero che i ragazzi e le ragazze sono sempre più precoci…
«Lo sono nelle realtà virtuali. È sempre più facile parlare di sesso, magari anche in modo volgare o stereotipato, affrontare i problemi legati alla sessualità in modo aperto non è automatico. Hanno delle paure, d’altronde l’immagine del sesso che viene dal porno, che vedono online, dai social per quanto riguarda il corpo fa paura: dobbiamo essere perfetti, tonici, avere sempre voglia ed essere sempre pronti. I ragazzini, soprattutto maschi, hanno paura di essere ridicolizzati dalla loro compagna una volta nudi, c’è ansia da prestazione perché hanno davanti esempi irreali e non hanno spazi dove parlare e cercare invece la realtà»
La sessualità è molto esplicita in televisione, sui social o in internet. Come impatta nell’intimità?
«C’è un cambiamento nelle dinamiche relazionali, nell’espressione della sessualità e nell’accesso alle informazioni. I bambini di oggi sono figli del web, mangiano pane e nuove tecnologie, ma non sempre sono consapevoli della forza delle immagini, del pericolo che possono rappresentare. Rischiano di farsi un’idea sbagliata della sessualità e del ruolo della donna: per noi adulti è facile separare l’irreale dal reale, mentre per loro quei messaggi vengono confusi, integrati nel loro sistema di valori»
La pornografia influenza la sessualità?
«Il porno non è un buon maestro. Esiste una pornografia etica, ma di certo non si trova sulle piattaforme gratuite che generalmente si cercano. Non va demonizzato è uno strumento di intrattenimento, ma li si trova la donna “comodino”, è passiva, manca la richiesta del consenso, l’uso del contraccettivo. A lungo andare, soprattutto, in un giovane inesperto, questo materiale distorce l’idea di intimità e le aspettative nei confronti del partner e dell’atto sessuale in sé. Porta a credere che quanto vediamo in rete corrisponda all’unica e sola possibilità per un rapporto sessuale soddisfacente»
Una sua riflessione sul fenomeno OnlyFans: in molti scelgono questa piattaforma per raggiungere guadagni stellari…
«Sì, ma fino a che punto sono consapevoli di essere delle sex worker? Senza fare moralismi, una giovanissima non ha gli strumenti per comprendere le conseguenze. Nel lavoro sessuale si vende il proprio corpo. È un lavoro, ma deve partire da una spinta totalmente libera e consapevole»
In età matura come è vissuta la sessualità?
«Il sesso tra anziani è ancora un tabù, ma l’amore e il desiderio non hanno una scadenza. Avendo abbandonato molte insicurezze legate all’aspetto fisico che potevano avere da giovani, si sentono più liberi e pronti a mostrarsi e a esplorare. Si prendono meno sul serio»
La sessualità cambia tra culture diverse?
«Certo, cambia in base ai diritti che ho come donna. Se in una certa cultura la donna ha un ruolo gregario, probabilmente lo avrà anche nella sessualità perché nessuno le ha insegnato a legittimare la sua voce»
Quali consigli si sente di dare?
«Cercate di prendere come esempio gli anziani: prendetevi meno sul serio. Sconnettetevi dai social e vivete la sessualità con spensieratezza e senza preoccupazioni. E a chi è sposato dico di alimentare il desiderio attraverso la comunicazione e l’ascolto dei piaceri reciproci. La sessualità non prende fuoco come nei film. Quella cosa è irreale, va costruita giorno per giorno anche dopo vent’anni di matrimonio».