il caso
martedì 31 Gennaio, 2023
di Redazione
Non accenna a diminuire la tensione del mondo anarchico per le sorti di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso, contro il regime di 41 bis nel quale si trova dal maggio scorso. Roma e Milano sono state bersaglio di azioni violente riconducibili alla galassia anarchica. «All’innalzamento della tensione corrisponde un aumento dell’attenzione da parte nostra e delle forze dell’ordine», ha assicurato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando che l’anarchico ha «dimostrato di essere un soggetto con un discreto grado di pericolosità». Cospito è stato trasferito ieri pomeriggio dal carcere di Bancali (Sassari) a quello milanese di Opera, struttura in grado di garantire le cure mediche di cui ha bisogno, dopo 102 giorni di sciopero della fame ed essere passato da oltre 100 a 76 kg. Intanto il mondo anarchico sembra in piena ebollizione. Ci sarebbe la firma della pista anarchica negli attentati registrati a Milano e Roma: gli investigatori non escludono che quanto accaduto sia strettamente legato alla protesta a oltranza di Cospito. A Milano due molotov sono state lanciate contro due diverse auto della polizia locale in viale Tibaldi, nei pressi della sede del Municipio 5. L’antiterrorismo ha aperto un fascicolo, il terzo aperto dalla Procura provinciale nei confronti dell’area anarchica dopo quello per l’invio di una busta con proiettile e la lettera “A” al Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo. A questi si aggiunge quello per le proteste messe in atto in aula sempre a Torino da diversi esponenti di area anarchica durante il maxi processo “Scripta Manent” che riguarda una serie di attentati nel nord Italia tra il 2003 e il 2016 con ordigni e plichi esplosivi contro politici, giornalisti e forze dell’ordine, e sono considerati dagli inquirenti tutti organizzati dagli ideologi della Fai, la Federazione anarchica informale, fra cui lo stesso Cospito. A Roma, sono state incendiate 5 auto della Telecom parcheggiate nel piazzale davanti alla sede dell’azienda. Poco distante, su una cabina elettrica, scritte contro il 41 bis. Anche la Procura capitolina ha aperto un fascicolo anche per gli atti vandalici che, lo scorso venerdì contro le sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona. Entro il 12 febbraio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dovrebbe rendere nota la propria decisione in merito all’istanza contro il 41 bis presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito. La richiesta del legale era stata inoltrata lo scorso 12 gennaio mentre 2 giorni prima via Arenula aveva diffuso una nota nella quale veniva specificato che «al Ministero della Giustizia non è arrivata alcuna richiesta di revoca del 41 bis né da parte del detenuto, né da parte dell’autorità giudiziaria, che a fronte dell’aggravamento delle condizioni di salute può disporre una sospensione della pena o chiedere al ministro una revoca del regime speciale».