Pandemia
giovedì 6 Luglio, 2023
di Redazione
Le autorità cinesi hanno riferito che nel mese di giugno le persone morte a causa del Covid sono state 239 in quello che rappresenta il primo, vero, aumento dei decessi provocati dalla malattia nel Paese dopo la revoca della maggior parte delle misure di contenimento. A maggio, secondo il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), i morti erano stati 164, mentre ad aprile e a marzo non si era registrato alcun decesso. Solo due delle vittime di giugno, stando al Cdc, sarebbero morte per insufficienza respiratoria causata dall’infezione, mentre le altre presentavano delle patologie pregresse. I funzionari sanitari cinesi non hanno fatto previsioni sui prossimi mesi, in particolare sul fatto se si aspettano che il trend dei decessi continui a crescere, né hanno richiesto un ripristino delle misure anti-contagio.
La Cina ha iniziato ad adottare la severa strategia anti-contagio ‘zero Covid’ all’inizio del 2020. Le misure comportavano frequenti lockdown, quarantene, chiusura delle frontiere e tamponi di massa obbligatori con l’obiettivo di salvare il maggior numero possibile di vite. Queste misure sono state improvvisamente frenate lo scorso dicembre, causando una netta impennata delle morti. I decessi, nel 2023, hanno raggiunto il picco a gennaio, raggiungendo un massimo di 4.273 il 4 gennaio, ma poi sono scesi gradualmente a febbraio secondo il Cdc. Tra il 3 gennaio 2020 e il 5 luglio 2023, la Cina ha segnalato all’Organizzazione mondiale della sanità oltre 99 milioni casi confermati di Covid e 121mia e 490 decessi.
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra