Il caso

venerdì 25 Ottobre, 2024

Crauti contaminati, il titolare Gelmini: «Colpa del cumino di un fornitore, abbiamo subito ritirato i due lotti interessati»

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L'altro ieri la comunicazione dell’azienda su circa 150 vasetti di prodotto

Brutta sorpresa per la piccola azienda bio di Ivo Gelmini, di Valle San Felice: il cumino biologico utilizzato per due lotti di crauti conditi, un prodotto particolare che la realtà moriana prepara e mette in commercio, è stato segnalato dal fornitore come contaminato da alcaloidi pirrolizidinici in quantità superiore ai limiti di legge, un elemento di origine vegetale, che viene sviluppato dalla pianta stessa come autodifesa. Allertato dal loro fornitore della spezia bio, il titolare dell’azienda Gelmini ha seguito i protocolli previsti in questi casi segnalando la cosa e da qui è arrivato, in via prudenziale, dal Ministero, il ritiro dei due lotti individuati come contaminati. «Il cumino lo mettiamo esclusivamente in questo prodotto, non in tutti i nostri crauti – spiega Ivo Gelmini, titolare dell’azienda – che è un prodotto di nicchia nella nicchia che già è quella dei crauti. Lo abbiamo pensato qualche anno fa, su ispirazione di come consumano i crauti in Alto Adige: con l’aggiunta di spezie, appunto, fra cui il cumino. È un prodotto finito, che si può mangiare così come è, pensato proprio per un mercato che non conosce bene come preparare i crauti che per noi sono invece tipici e noti. Un prodotto di nicchia del quale vengono prodotti circa 300 barattoli, e di questi la metà sono in azienda e l’altra è stata acquistata o si trova nei negozi. Si tratta di un numero che varia dai 100 ai 150 barattoli di crauti conditi che vanno ritirati dalla vendita e i clienti che li hanno acquistati e non ancora consumati possono riportare in negozio chiedendo legittimamente un rimborso. «Ora abbiamo mandato il prodotto finito – spiega le prossime fasi dei chiarimenti necessari Gelmini – all’istituto di bioanalisi di Rovereto e all’istituto zooprofilattico di Trento per capire se effettivamente il prodotto finito presenta dei livelli di sostanza superiori a quelli concessi dalla legge».