i dati
sabato 1 Febbraio, 2025
di Redazione
Da Giovanni Ferrero ad Andrea Pignataro, fondatore e ceo di Ion Group, passando per i cinque figli di Silvio Berlusconi: sono saliti a 71 i miliardari in Italia e, insieme, detengono una ricchezza complessiva di 272,5 miliardi di euro, cresciuta di 61,1 miliardi nel 2024, al ritmo di 166 milioni di euro al giorno. Questo mentre 5,7 milioni di italiani versano in condizioni di povertà assoluta, incapaci di coprire i costi di beni e servizi essenziali. È quanto emerge dal rapporto “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata” di Oxfam. Ma vediamo chi si è aggiunto alla lista dei paperoni dello Stivale.
Chi sono le new entry in Italia
Nessuno l’avrebbe mai detto (vero?). Tra i nuovi miliardari troviamo i cinque figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio (nati dal matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio) e Barbara, Eleonora e Luigi (figli di Veronica Lario). Con la morte del magnate e la redistribuzione di patrimonio e proprietà del padre, infatti, sono tutti entrati ufficialmente nella classifica dei più ricchi in Italia e nel mondo.
Altri due volti freschi sono Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, rispettivamente direttore finanziario (e maggiore azionista) e amministratore delegato di Tether, società tra le più grandi emittenti di criptovalute. Dopo di loro, si posizionano Ugo Gussalli Beretta e i suoi due figli, Pietro e Franco – che sono alla guida di Beretta Holding, la più antica azienda produttrice di armi da fuoco al mondo (fondata in Italia nel 1526). Con un patrimonio di 2,9 miliardi di dollari hanno guadagnato il 40esimo posto tra i paperoni d’Italia. Si aggiunge all’elenco anche Alessandro Rosano, fondatore di HeyDude, un’azienda di mocassini comodi (60esimo posto) e Luigi Cremonini, fornitore di carne per hamburger a McDonald’s e Burger King in Italia e in altri Paesi. Il suo più che una new entry è un ritorno e raggiunge il 68esimo posto tra i più ricchi d’Italia.
Ricchi e poveri: disuguaglianze drammatiche
A livello globale, la ricchezza dei miliardari è aumentata nel 2024 di 2.000 miliardi di dollari, pari a 5,7 miliardi al giorno. Un ritmo di crescita tre volte superiore rispetto al 2023, con quattro nuovi miliardari ogni settimana. Nonostante la crescita esponenziale della ricchezza al vertice, le disuguaglianze restano drammatiche: il numero di persone che vivono con meno di 6,85 dollari al giorno è invariato rispetto al 1990, poco più di 3,5 miliardi. All’attuale ritmo, ci vorrebbe oltre un secolo per sollevare tutti sopra questa soglia. In Italia, a metà del 2024, il 10% più ricco delle famiglie possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera dei nuclei familiari. La ricchezza è fortemente concentrata al vertice: il 5% più ricco detiene il 47,7% della ricchezza nazionale, quasi il 20% in più di quanto posseduto dal 90% più povero. Secondo Oxfam, il 63% della ricchezza miliardaria in Italia deriva da eredità, mentre il 36% è frutto di rendite o attività finanziarie, una tendenza che riflette dinamiche globali. «Ai super-ricchi piace raccontare che le loro fortune derivino da abilità e lavoro duro, ma la verità è che gran parte è ereditata o legata a rendite di posizione», ha dichiarato Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International commentando la ricchezza che deriva dalle eredità. «Questo sistema perpetua un’ingiustizia che priva i più poveri di risorse essenziali per sanità, istruzione e occupazione». In Italia, nonostante un lieve miglioramento nella distribuzione del reddito e un calo della disoccupazione al 5,7%, il mercato del lavoro resta segnato da squilibri territoriali e bassi salari. Il rapporto evidenzia anche un sistema economico mondiale squilibrato, con i Paesi del Nord che “estraggono” quasi 1.000 miliardi di dollari ogni anno dai Paesi del Sud, dove vive il 90% della forza lavoro mondiale ma si concentra solo il 21% del reddito globale. Nei paesi del Nord, inoltre, si concentra il 69% della ricchezza globale, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta.