La questione
mercoledì 26 Luglio, 2023
di Redazione
L’emergenza climatica è una priorità da fissare in cima all’agenda. Se ne torna a parlare con maggiore enfasi proprio in questi giorni di fine luglio in cui sta colpendo «con particolare violenza» l’Italia, tra maltempo e incendi, e altri Paesi del Mediterraneo, in primis la Grecia funestata dai roghi. Questo è l’argomento al centro della telefonata fra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l’omologa ellenica, Katerina Sakellaropoulou, che «hanno espresso forte preoccupazione». Il capo dello Stato ha «ricordato che anche l’Italia sta affrontando gravi conseguenze dovute al cambiamento climatico». La presidente Sakellaropoulou ha ringraziato per l’invio di mezzi aerei per far fronte agli incendi che hanno messo in difficoltà la Grecia, oltre ad aver «sottolineato la necessità di un’iniziativa congiunta da parte dei Paesi dell’Europa del Sud per affrontare i rischi climatici nel Mediterraneo». Da Mattarella è arrivata una risposta positiva: «Grecia e Italia possono creare un fronte comune per sensibilizzare l’Unione europea, gli altri Paesi del Mediterraneo e tutta la comunità internazionale, al fine di agire più rapidamente ed efficacemente per contrastare gli effetti della crisi climatica». Mattarella, dopo aver ricevuto al Quirinale il presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Vo Van Thuong, è tornato sulla questione e ha parlato chiaro ancora una volta: «Insieme siamo convinti che occorra intensificare gli sforzi della comunità internazionale per contrastare il mutamento climatico. Così come siamo convinti che occorrerà collaborare molto tra i nostri Paesi sul fronte del mutamento energetico e dell’energia pulita per garantire anche gli aspetti climatici positivi».
Sono tanti i danni che l’Italia si trova a contare dopo l’emergenza a «tenaglia» che ha colpito il Nord e il Sud a inizio settimana, con sei morti in due giorni, viene messa «a dura prova». La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni invece ha affermato: «Io sono sinceramente vicina al dolore di chi ha perso propri cari e alle comunità che sono state maggiormente colpite. Stiamo istruendo le richieste di stato di emergenza avanzate dalle Regioni colpite per deliberare le prime risorse. Siamo al lavoro – ha assicurato – per dare risposte immediate ed efficaci».
E ancora: «Dobbiamo certo lavorare alla transizione ma anche fare quello che non si è avuto il coraggio di fare a sufficienza nel passato, cioè lavorare per mettere in sicurezza il territorio» con «un grande piano di prevenzione idrogeologica» come «obiettivo di medio termine del governo». E non solo. Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha avvertito: «I negazionisti non possono avere spazio. Siamo nella concreta dimostrazione che le due Italie sono le facce di una stessa medaglia che si chiama tropicalizzazione».
Sul tema è intervenuto anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama. «Il cambiamento climatico c’è, non so se è temporaneo, da cosa dipende. Non ho le capacità scientifiche per essere negazionista o anti-negazionista. Sicuramente fenomeni di questo genere – ha rimarcato – non li ricordo così frequenti. Dico però che è un problema molto grave sui cui la scienza deve cercare di darci risposte univoche» e «noi come Parlamento, insieme al governo, dobbiamo cercare di mitigare i danni».