l'inchiesta

sabato 27 Gennaio, 2024

Crisi del commercio, Bassa Valsugana la più colpita: ecco la mappa delle chiusure

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L’ondata riguarda tutte le comunità. In crescita solo Valle dei Laghi, Rotaliana e Giudicarie

La crisi del commercio al dettaglio non risparmia nessun territorio. O meglio, quasi nessuno. Si salvano la Valle dei Laghi (+15%), la Rotaliana (+2,6%) e le Giudicarie (saldo a zero): queste sono le uniche tre comunità in controtendenza rispetto alla moria di esercizi registrata fra il 2018 e il 2023 (il T di ieri). L’ondata di chiusure picchia duro, invece, nella Bassa Valsugana (-14,6%) e negli Altipiani Cimbri (-10,5%). Per contrastare la crisi, o quantomeno mitigare i suoi effetti, negli ultimi anni Confcommercio del Trentino ha messo in campo una serie di iniziative: fra queste la stipula di accordi con le imprese del territorio per dirottare i benefit aziendali dai colossi come Amazon verso le piccole attività locali.
Grandi centri in calo, tranne Arco
In tutta Italia nei dieci anni fra il 2012 e il 2022 sono spariti quasi 100mila negozi. In Trentino, restringendo il campo temporale dal 2018 al 2023, si contano 333 chiusure: stando ai dati della Camera di commercio di Trento (al 30 settembre 2023), gli esercizi al dettaglio sono scesi da 6.978 a 6.645.
La crisi interessa appunto tutti i territori. I centri urbani più grandi del Trentino non fanno eccezione. L’ondata risparmia solo Arco, che vede un incremento di negozi pari all’1,3%: sono passati da 224 a 227 (3 in più). Per il resto, la città di Trento registra una flessione del 3,1%: da 1.493 a 1.446 esercizi (47 in meno). Rovereto, del 5,6%: da 608 a 574 (34 in meno). Riva del Garda, del 4,4%: da 401 a 383 (18 in meno).
Pergine Valsugana è il centro più colpito, con un calo del 7%: nel 2018 erano attivi 274 esercizi, invece nel 2023 sono scesi a 255. La località dell’Alta Valsugana, fra l’altro, nei giorni scorsi è stata al centro delle lamentale di cittadini e commercianti per la mancanza di parcheggi in centro storico (il T del 25 e del 26 gennaio).
I territori più colpiti
Allargando lo sguardo alle comunità di valle, la situazione non cambia. La crisi è capillare. All’ultimo posto troviamo Valsugana e Tesino, dove hanno chiuso 46 negozi: da 313 a 267 esercizi (-14,6%). A seguire gli Altipiani Cimbri, con un calo da 104 a 93 negozi (-10,5%), e il Primiero, da 220 a 203 (-7,7%). Non è un caso che siano anche fra i territori attraversati dal fenomeno dello spopolamento. Non va molto meglio nei territori della Val di Non (-7,5%), Val di Cembra (-6,6%) e Val di Fassa (-6,6%).
I territori in controtendenza
Come anticipato, ci sono solo tre comunità di valle in controtendenza. Cresce in modo particolare il territorio della Valle dei Laghi, dove sono nati 12 negozi in più fra il 2018 e il 2023: gli esercizi sono passati da 76 a 88 (+15%). Segue la comunità Rotaliana-Königsberg, con un incremento del 2,6%: da 309 a 317 negozi. Due territori che probabilmente beneficiano della progressiva espansione demografica che ruota attorno al capoluogo.
Saldo a zero invece per il macro territorio delle Giudicarie: 500 negozi nel 2018 e 500 negozi nel 2023. In questo caso il trend si può spiegare con il forte sviluppo turistico legato alla Val Rendena, che fa quindi da traino.
Le iniziative di Confcommercio
Per favorire gli acquisti nelle attività locali Confcommercio ha attivato, un anno fa, una piattaforma che oggi riunisce 130 negozi. «Abbiamo chiesto alle ditte che investono nel welfare aziendale di erogare buoni da spendere in questi negozi, anziché buoni Amazon — spiega Enzo Bassetti, responsabile marketing e innovazione di Confcommercio del Trentino — L’obiettivo è quello di raggiungere migliaia di adesioni nel giro di un anno». Ma non è l’unica iniziativa: «Stiamo spingendo i commercianti a creare almeno piccoli sistemi digitali per potenziare la comunicazione sul web. Il digitale non è la bacchetta magica, ma è fondamentale».