L'inchiesta
giovedì 26 Gennaio, 2023
Crisi delle stalle, dismissioni record di bovini: mille in un anno
di Margherita Montanari
Il settore è sempre più in difficoltà. La colpa è dei rincari delle materie prime e dell’energia, che hanno messo in crisi la zootecnia

La quota di bovini da latte presenti in Trentino è calata di oltre mille unità nell’ultimo anno. La colpa è dei rincari delle materie prime e dell’energia, che hanno messo in crisi la zootecnia. Tra allevamenti che hanno chiuso ed altri che hanno dovuto dismettere animali vecchi, senza poi comprarne di nuovi, il numero finale delle vacche è sceso da 19 mila esemplari a 18 mila, segnala la Federazione trentina degli allevatori.
La prima cernita nera riguarda il numero degli allevamenti di bovini da latte: nell’anno passato, risultano aver chiuso l’attività 33 aziende su circa 800 realtà. Una crisi che non si è ancora arrestata. Nei primi venti giorni del 2023 hanno serrato i battenti altre 12 stalle. I...
Leggi in libertà
7 su 7
Mensile
Con auto rinnovo
5,99€
Inizia a leggere oggi tutte le notizie del tuo territorio sul sito de ilT Quotidiano
Abbonatile ospiti
Dalla premio Nobel Tawakkol Karman a Nunzia Ciardi dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale: donne ai vertici protagoniste al Festival dell’Economia di Trento
di Redazione
Dal 22 al 25 maggio la ventesima edizione dedicata al tema «Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio». Tra le relatrici figure di spicco di università, istituzioni e aziende
l'intervista
Temperature sempre più alte, Ferrari cambia strategia. Marcello Lunelli: «Ora cerchiamo zone viticole a 800 metri»
di Lorenzo Fabiano
L'agronomo e vicepresidente delle Cantine: «Siccità, stiamo puntando su nuovi portainnesti con un consumo inferiore di acqua che si aggira intorno al 30%»
Primo Piano
Piccolo è ricco, la classifica dei redditi dei comuni: in testa ancora una volta Amblar Don. Sorpresa Ronchi e Bocenago
di Tommaso Di Giannantonio
Il centro della Valsugana ruba il podio a Trento, ma il capoluogo aumenta la sua ricchezza. La tesi dei primi cittadini: «Contano le ditte individuali»